Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Società Sportiva Lazio nelle competizioni ufficiali della stagione 1979-1980.
Stagione
Nella stagione 1979-1980 la Lazio disputò il Campionato di Serie A, piazzandosi (sul campo) al tredicesimo posto e raggiungendo la salvezza. La squadra fu però coinvolta nello Scandalo del Totonero e, insieme al Milan, condannata al declassamento in ultima posizione e alla retrocessione d'ufficio: domenica 23 marzo 1980, dopo l'incontro col Pescara, un intervento della polizia allo Stadio Olimpico portò all'arresto di quattro giocatori (Cacciatori, Giordano, Manfredonia e Wilson) successivamente trasferiti al carcere di Regina Coeli. Anche in altri stadi si verificò la stessa sorte: a Milano furono arrestati Felice Colombo, presidente della società rossonera, e otto calciatori. Il processo, tenutosi mercoledì 14 maggio, condannò il club romano alla retrocessione oltre a punire i giocatori coinvolti: squalifiche a vita per Cacciatori e Wilson, squalifiche di 5 anni e 4 mesi per Giordano e Manfredonia. Le pesanti sanzioni, unite al fallimento sportivo, determinarono la fine di un'era in casa biancoceleste: il patron Umberto Lenzini rassegnò le dimissioni, lasciando il timone societario al fratello minore Aldo.
L'annata è inoltre passata alla storia per un altro fatto di cronaca nera, verificatosi in occasione del derby del 28 ottobre 1979 quando alcuni minuti prima della gara un razzo lanciato dalla Curva Sud romanista colpì e uccise il tifoso laziale Vincenzo Paparelli.
^Declassata per delibera della CAF dal 13º posto in quanto ritenuta colpevole di illecito nello scandalo del Totonero, cfr. Lazio in B, in La Stampa, 25 luglio 1980, p. 12. URL consultato il 1º luglio 2012.