Simone di Taranto

Simone di Taranto (fl. XII secolo) fu principe di Taranto[1] dal 1148 a 1154.

Simone di Taranto
Principe di Taranto
Stemma
Stemma
In carica1144 –
1157
PredecessoreGuglielmo I
SuccessoreGuglielmo II
DinastiaAltavilla
PadreRuggero II
ReligioneCattolicesimo

Biografia

Simone d'Altavilla era un figlio naturale di Ruggero II di Sicilia.[1]

Nel 1148 ricevette dal padre il Principato di Taranto,[1] che era in precedenza del fratello Guglielmo,[1] che ricevette il Principato di Capua, in seguito alla morte di Alfonso (1144).

Quando nel 1154 morì Ruggero II di Sicilia, il Regno di Sicilia passò a Guglielmo, quartogenito del re. Questo depose Simone sostenendo che Taranto era troppo importante per essere governata da un figlio illegittimo[1] e diede il principato al figlio Guglielmo.

Simone insieme a Matteo Bonello[1] partecipò alla sanguinosa rivolta di Palermo del 1160: Maione di Bari, Emiratus Emiratorum del Regnum, fu assassinato.

Il 9 marzo 1161 Simone, con il suo nipote Tancredi, figlio naturale di Ruggero III di Puglia, Ruggero Sclavo e Matteo Bonello, espugnò il palazzo reale, imprigionando lo stesso re Guglielmo, tutta la famiglia reale, mentre diversi membri della corte vennero trucidati e fu avviata una caccia ai musulmani che, considerati usurpatori, vennero massacrati a decine. La congiura prevedeva la deposizione del re e la salita al trono del giovane Ruggero IV, il primo in successione dinastica. Anche se la popolazione sostenne l'ascesa al trono di Simone, prima che potesse essere incoronato i cospiratori persero l'appoggio popolare e l'insurrezione finì. Quindi Simone, insieme agli altri insorti, fu costretto a liberare il re, che gli concesse in cambio del suo perdono l'esilio volontario.[1]

Nel 1166 non rivendicò il trono del regno, che così passò al nipote Guglielmo II di Sicilia, "il Buono".

Simone morì in data sconosciuta.

Note

  1. ^ a b c d e f g Altavilla Simone d', su treccani.it. URL consultato l'8 giugno 2024.

Voci correlate

Collegamenti esterni