È diffuso in tutte le acque temperate calde e tropicali dell'oceano Atlantico, lungo le coste europee a nord fino al golfo di Guascogna. Negli oceani Indiano e Pacifico è sostituito dall'affine Scomber japonicus.
Le abitudini di vita sono simili a quelle dello sgombro comune anche se si tiene in genere più lontano dalle coste; può però, occasionalmente, entrare in lagune e stagni con acque salmastre.
Descrizione
È assai simile allo sgombro, dal quale si distingue soprattutto per la colorazione caratterizzata dalla presenza di macchie grigiastre sul ventre che spesso si uniscono a formare delle vermicolature e delle striature del dorso meno uniformi. La colorazione è spesso più giallastra. Anche l'occhio è più grande e la sagoma, nel complesso, più tozza.
Simili a quelle dello sgombro con cui talvolta forma branchi misti. Gregario, forma fitti branchi.
Pesca
Avviene con modalità simili a quelle utilizzate per catturare il congenere ed anche le carni sono simili.
Nota tassonomica
Fino a pochi anni fa era considerato una sottospecie dello Scomber japonicus, molto simile, che vive nell'Indo-Pacifico. È stato assegnato al genere Pneumatophorus, adesso considerato sinonimo di Scomber.
Utilizzo
Pur essendo piuttosto simile allo sgombro il lanzardo è meno apprezzato in cucina, e si trova sul mercato in genere a prezzi inferiori.[2] Viene comunque usato per l'alimentazione umana fin dall'antichità, ed anche conservato analogamente alle sardine.[3]
Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 88-425-1003-3
Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X
Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975
Lythgoe J. e G Il libro completo dei pesci dei mari europei, Mursia, 1971