Scirone
Scirone (in greco antico: Σκίρων?, Skìrōn o Σκείρων, Skèirōn) è un personaggio della mitologia greca e fu un abitante della Megaride ucciso da Teseo[1]. GenealogiaFiglio di Caneto[1] e di una figlia di Pitteo di nome Enioche[1], è stato anche citato come figlio di Pila, re di Megara[2] o di Pelope o di Poseidone[3] ma è probabile che questi ultimi riferimenti siano rivolti al suo casato e ascendenza. MitologiaLe leggende su questo personaggio si dividono sulla sua reputazione in quanto secondo alcuni era un brigante mentre secondo altri era un benefattore e un condottiero. Brigante e fuorileggeScirone viveva lungo una strada posta sulla scogliera della costa Saronica dell'Istmo di Corinto chiamata "Rocce Scironie". Era un passaggio molto impervio e con rocce sporgenti e a picco sul mare[6] e in questo luogo aggrediva i viandanti costringendoli a lavargli i piedi e così, quando loro si chinavano, li scaraventava in mare con un calcio e venivano divorati da una tartaruga marina[2]. A riguardo di questa leggenda Pausania scrive che sul frontone della stoà reale di Atene, c'era un gruppo di figure che rappresentava Teseo nell'atto di lanciare Scirone in mare[8]. Benefattore e condottieroSecondo Plutarco invece, gli abitanti di Megara sostenevano che Scirone non fosse un ladro o un uomo violento, ma un persecutore degli stessi e che fosse parente e amico di uomini buoni e giusti e che i legami della sua famiglia (virtuosa e rispettata) rendessero improbabile che una persona del suo rango potesse stringere alleanze familiari con quelle di un ladro[5]. Le due leggende convergonoCome figlio di Caneto e di Enioche (che era figlia di Pitteo), Scirone è di fatto un cugino di primo grado di Teseo in quanto la madre di Teseo (Etra) era un'altra figlia di Pitteo[5]. Plutarco scrive anche che Teseo istituì i Giochi istmici per poterlo onorare e fece espiazione per il suo omicidio a causa della loro parentela e aggiunge che altri contemporanei riferivano dell'esistenza di Sini, un altro bandito che viveva in quei luoghi e che fu ucciso da Teseo[1]. Sempre nell'area di Corinto viveva un altro brigante di nome Procuste che a sua volta fu ucciso da Teseo[5]. Note
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