Sul finire degli anni cinquanta si fa conoscere al grande pubblico con la partecipazione allo sceneggiato televisivoCapitan Fracassa, di Anton Giulio Majano, prodotto dalla Rai nel 1958[1][2][3][4][5]. Parallelamente, proprio in questo periodo, ventenne, inizia anche a recitare a teatro, dove esordisce con attori come Giorgio Albertazzi, Sergio Tofano, Gino Bramieri e Lia Zoppelli. L'attività di teatro per lei termina nel 1974, con la nascita del figlio Emiliano[1][2][3][4][5]. Nel tempo, la sua bellezza viene sempre più spesso immortalata in varie foto sui rotocalchi popolari e sulle prime copertine: nel 1963, ad esempio, compare nell'edizione americana di Playboy in un articolo dedicato alle nuove attrici europee.
Tuttavia, è nell'attività di teatro e negli sceneggiati televisivi che ottiene maggiori soddisfazioni in compagnie di primo piano e con ruoli significativi, a differenza del cinema dove, invece, partecipando a film di scarso rilievo non diventerà mai un'attrice di primo piano[1][2][3][4].
Vita privata
Ha avuto una breve storia con Fred Buscaglione. In seguito si è sposata con il regista Piero Schivazappa, dal quale ha avuto un figlio nel 1974: Emiliano. Nel 1999 il padre, Giuseppe Gabellini, all'età di 87 anni, è morto accoltellato da una signora, inquilina di una villetta di sua proprietà, che non voleva subire lo sfratto[9].
Ancora diretta dal marito recita nella miniserie televisiva Festa di Capodanno, del 1988, con Johnny Dorelli ed Eleonora Giorgi. Questa sarà una delle sue ultime apparizioni in pubblico: anche gli scatti fotografici, storicamente copiosi, finiscono proprio nella seconda metà degli anni ottanta quando Scilla Gabel torna ad essere Gianfranca Gabellini, preferendo ai palcoscenici una vita familiare molto riservata.
Johnny Belinda, di Elmer Blaney Harris, sceneggiato diretto da Piero Schivazappa e trasmessa dalla RAI nel dicembre 1969. Interpretazione di Scilla Gabel, Giulio Bosetti, Saro Urzì e Piera Degli Esposti.
Rosetta Calavetta in Il terrore corre sul fiume, Agi Murad, il diavolo bianco, Il ratto delle Sabine, Il mulino delle donne di pietra, La venere dei pirati
^abcdLa fabbrica degli attori, di Maurizio Giammusso, pubblicazione della Presidenza del Consiglio - Roma 1989
^abcdef Enrico Lancia e Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano - Le attrici: dal 1930 ai giorni nostri, Roma, Gremese editore, 2003, ISBN888440214X.
^abcdef Gianfranco Miro Gori, A come Amarcord, Rimini, Guardaldi editore, 1992.