Santuario di Santa Lucia (Medesano)
Il santuario di Santa Lucia è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche, situato in via Santa Lucia a Santa Lucia, frazione di Medesano, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Berceto-Fornovo-Medesano. StoriaIl luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1354, quando l'Ecclesia Sancte Lucie de Varano Marchionum[1] fu menzionata nella Ratio Decimarum della diocesi di Parma tra le dipendenze della chiesa di San Giorgio Martire di Varano dei Marchesi, all'interno della giurisdizione della pieve di Fornovo.[2] Nel 1565 il tempio fu ricostruito.[2] Il 13 maggio del 1607 la chiesa fu solennemente consacrata dal vescovo di Fidenza Giovanni Giorgio Linati e due anni dopo fu elevata a sede parrocchiale autonoma.[2] Tra il 1731 e il 1794 il luogo di culto fu completamente riedificato in stile barocco; in adiacenza fu costruita anche la canonica.[2] Il 21 ottobre del 1952 il tempio fu elevato a santuario diocesano intitolato alla vergine e martire santa Lucia.[2] Intorno al 1960 la chiesa fu sottoposta a lavori di restauro.[2] DescrizioneLa chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[2] La simmetrica facciata a capanna, interamente intonacata, è tripartita da quattro lesene elevate su un basamento e coronate da capitelli dorici a sostegno del cornicione spezzato in aggetto; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso ad arco mistilineo, delimitato da una cornice in rilievo; più in alto si apre una finestra a profilo mistilineo, anch'essa incorniciata; ai lati si trovano due piccole specchiature con spigoli smussati; in sommità si staglia un frontone triangolare spezzato con cornice in aggetto, contenente un oculo a profilo mistilineo.[2] Dai fianchi, scanditi da lesene, aggettano i volumi delle cappelle; sul retro si erge isolato il campanile intonacato, decorato con una serie di specchiature con spigoli smussati; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto delimitate da lesene ioniche; in sommità si erge oltre il cornicione in rilievo una lanterna a pianta quadrata.[2] All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata dipinta, è affiancata da una serie di lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale modanato; le cappelle laterali si affacciano simmetricamente sull'aula attraverso ampie arcate a tutto sesto.[2] Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da paraste doriche; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a botte lunettata, accoglie l'altare maggiore marmoreo a mensa, aggiunto intorno al 1960; sul fondo l'abside, coperta dal catino a semicupola affrescato, è illuminata da due monofore laterali.[2] NoteBibliografia
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