Santuario della Madonna della Rovinata
Il santuario della Madonna della Rovinata è un santuario cattolico situato nella città di Lecco in Lombardia. DescrizioneIl santuario si raggiunge mediante una ripida mulattiera in acciottolato che si snoda in territorio boscoso, lungo la quale sono distribuite le prime tredici cappelle dedicate ad altrettante stazioni della Via Crucis, le ultime due sono invece poste a fianco del santuario stesso. Sotto il quadro si trova il tabernacolo che nella prima metà dell'Ottocento era con probabilità il tabernacolo dell'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Germanedo. L'altare a muro è stato frettolosamente eliminato durante l'ultimo restauro, quando venne aggiunta la mensa in serizzo, sorretta simbolicamente da una pietra morenica locale. StoriaLe origini del santuario risalgono al 1849. A seguito di una frana che interessò l'area geografica della località, una cappelletta eretta anni prima a testimonianza della venerazione mariana della popolazione locale, rimase indenne dallo smottamento. Tale evento, giudicato miracoloso dalle genti, indusse il parroco del tempo, don Andrea Magni, ad iniziare i lavori di costruzione di una chiesetta. Il 16 agosto 1859 venne completato e consacrato l'edificio, nel quale venne posto un quadro raffigurante la Madonna dell’Addolorata, donato dal marchese Paolo Mirasole Serponti.[2] L'edificio, oltre che essere eretto conseguentemente al miracolo della frana, venne anche dedicato dai Germanedesi al voto del colera, morbo che colpì l'abitato nel 1855, proprio durante gli anni in cui venne messa in opera la costruzione del Santuario. Tutt'oggi è oggetto di devozione, e il santuario è noto anche per la festa che si celebra annualmente alla terza domenica di settembre.[2] La via CrucisNei primi anni del Novecento viene intrapresa la realizzazione delle cappelle poste lungo la mulattiera, dedicate originariamente ai misteri del Rosario e decorate con affreschi del pittore valsassinese Tagliaferri ma furono irreparabilmente compromessi a séguito di atti vandalici ad opera di ignoti avvenuti nell'anno 1976. Vennero successivamente risanate nella struttura e rinnovate nelle finiture con materiali tecnologicamente adatti alla loro ubicazione; gli altorilievi in cotto vengono sostituiti da quindici formelle in bronzo con bassorilievi raffiguranti le stazioni della Via Crucis eseguite dallo scultore lecchese Fulvio Simoncini e inaugurate il 19 settembre 1993.[3] Note
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