Salvatore Natoli (politico)
Salvatore Natoli (Gioiosa Marea, 4 novembre 1926 – Gioiosa Marea, 7 aprile 2015) è stato un politico italiano. BiografiaEra ingegnere. Giovanissimo, nel 1944-45 si impegna nel movimento separatista[1], fondando la Lega Giovanile Separatista di Messina. Aderì nel 1946 alla Concentrazione Democratica Repubblicana e quindi al Partito Repubblicano Italiano e fu eletto consigliere comunale a Gioiosa Marea e a Sant'Agata di Militello. È stato poi consigliere dell'amministrazione provinciale di Messina. Si avvicina a Gaetano Martino e nel 1963 si candida alla Camera per il Partito Liberale Italiano, ottenendo 13.884 voti, senza essere eletto[2]. Nel 1967 viene eletto deputato all'Assemblea regionale siciliana, nella lista della PRI nel collegio di Messina. Verrà confermato per cinque legislature, fino al 1991. Dal 1969 al 1971 è Assessore regionale al Turismo, comunicazioni e trasporti. Nel 1979 torna al governo, come assessore ai Lavori pubblici, fino al 1980[3]. È stato consigliere nazionale del PRI. Dal 1981 al 1983 è ancora assessore regionale al Turismo, comunicazioni e trasporti. Dal 1985 è deputato questore. Nel 1988 entra in conflitto interno con l'allora ministro Aristide Gunnella[4]. Nel 1989 diviene capogruppo del suo partito all'ARS[5]. Viene eletto presidente della Regione Siciliana la notte del 27 novembre 1989[6], con un voto in più di Rino Nicolosi presidente uscente, e ha accettato l'elezione ringraziando il Parlamento, dichiarando che avrebbe incontrato solo i capigruppo parlamentari e non i segretari di partito. All'alba dell'indomani però si dimette[7][8]. Nel 1991 si ricandida all'ARS ma non riesce a essere eletto. Nel 2010 ha pubblicato il saggio "La Nazione che non fu: Operazione Verità"[9]. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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