Sa'ud bin Nayef è nato nel 1956[5] ed è il maggiore dei dieci figli del defunto principe ereditario Nāyef bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd.[6] Sua madre è Al Jawhara bint Abd al-Aziz bin Musaid Al Jiluwi,[7][8] appartenente al potente clan Jiluwi, imparentato con la casa reale,[9] e sorella di una delle mogli re Fahd.[10] L'attuale principe ereditario Muhammad è suo fratello minore.[11][12]
Nel gennaio 1986, è stato nominato vice presidente dell'Ente del welfare giovanile.[5] Tuttavia, si è dimesso dopo sei mesi per dedicarsi all'imprenditoria.[14] Nel febbraio del 1993, ha cominciato a servire come vice governatore della Provincia Orientale e ha lasciato le sue attività commerciali.[14][15][16] Il suo mandato è durato fino al 2003. Il 10 settembre dello stesso anno, è stato nominato ambasciatore in Spagna e ha mantenuto la carica fino al luglio 2011.[9][17] Durante il servizio come ambasciatore ha contribuito all'organizzazione della Conferenza inter-religiosa di Madrid che nel luglio 2008 ha riunito rabbini israeliani e americani e chierici wahhabiti.[18] La conferenza è nata da un'iniziativa di re Abd Allah.[18]
Successivamente, nel luglio 2011, è stato nominato assistente ministro dell'interno per gli affari pubblici[19][20] e consigliere del secondo vice primo ministro, Nayef.[21]
Sa'ud bin Nayef è stato capo della corte del principe della corona e consigliere speciale del principe ereditario con rango di ministro dal novembre 2011 al 14 gennaio 2013.[22] Il suo predecessore era Ali bin Ibrahim Al Hadeethi.[23][24] Durante il suo mandato, il principe Saud eserciva le funzioni delegatagli dal padre in suo nome, piuttosto che prendere iniziative.[19] Il suo mandato come capo della corte e consigliere speciale è proseguito dopo la morte del padre per sei mesi.[25]
Il 14 gennaio 2013, il principe Sa'ud è stato nominato governatore della Provincia Orientale, la più ricca di petrolio, con rango di ministro, in sostituzione di Muhammad bin Fahd.[11][26]
Nell'aprile del 2015, il fratello minore Muhammad è stato nominato principe ereditario.
Altri ruoli e attività commerciali
Durante il suo mandato come Ambasciatore saudita in Spagna, il principe Sa'ud è stato anche presidente della Borsa di Madrid.[27] Fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione pensiero arabo, un gruppo di think-tank che tenta di migliorare i rapporti tra le nazioni arabe e quelle occidentali.[28]
Sa'ud bin Nayef è anche vice presidente della Commissione suprema e supervisore generale del Premio Principe Nayef bin Abd al-Aziz Al Sa'ud per la Sunna e gli Studi Islamici.[29]
In aggiunta a questi ruoli semi-pubblici, nel dicembre 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Fedeltà, in quanto suo padre, essendo stato nominato principe ereditario, ha dovuto lasciarlo.[30]
Sa'ud bin Nayef ha anche alcune attività commerciali. Ha una partecipazione nella società emiratina Dana Gas[31] ed è proprietario della società di aviazione commerciale SNAS Aviation.[32]
Vita personale
Sa'ud bin Nayef si è sposato due volte. In primo luogo, con la principessa Abeer bint Faysal bin Turki con cui ha avuto quattro figli: Jawahir, Abd al-Aziz (attuale ministro dell'interno, nato nel 1983),[5] Mohammed e Nora. Ha avuto un'altra figlia, Sara, con la sua seconda moglie, ma la bambina è morta in tenera età.[33] Suo figlio, Mohammed, ha sposato una figlia di Sultan bin Abd al-Aziz. Una delle sue figlie ha sposato Faysal bin Abd Allah Al Faysal nell'ottobre 2010[34] mentre l'altra ha sposato Nayef bin Sultan bin Abd al-Aziz, il 10 dicembre 2010.[35]
Suo figlio Mohammed, possiede la scuderia Al Naifat. Questa ha vinto il campionato internazionale del Belgio e la World Horse Producers Cup degli Stati Uniti nel mese di aprile 2012. Ha anche vinto il Di Pietrasanta international B[36] nel maggio 2012. Due cavalli dalla scuderia, Diana e Mascotte, sono stati scelti come i migliori cavalli arabi tra i cento presenti all'evento.[37]
Opinioni
Per quanto riguarda le attività commerciali della famiglia Al Sa'ud, il principe ha affermato: "Bisogna capire un semplice fatto. Dal momento che [la famiglia Al Sa'ud] è una grande famiglia e non tutti possiamo avere dei lavori di governo, alcuni devono guadagnarsi da vivere. È solo equo".[38]
^ Caryle Murphy, The heir apparent, in Global Post, 5 giugno 2009. URL consultato il 5 maggio 2012.
^ab Joshua Teitelbaum, Saudi succession and stability (PDF), su BESA Center, 1º novembre 2011. URL consultato il 24 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2012).
^ Simon Henderson, After King Fahd (PDF), su Washington Institute, 1994. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
^Social Responsibility, su projectssystemgroup.com, Projects System Group. URL consultato il 5 maggio 2012.
^ab Nathaniel Kern e Matthew M. Reed, Change and succession in Saudi Arabia, su Middle East Policy Council, 15 novembre 2011. URL consultato il 24 maggio 2012.
^(EN) Al Nayfat Stud achieved Italy Championship, su alnayfatstud.net, Al Nayfat Stud, 14 maggio 2012. URL consultato il 2 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013).