Rosario Gagliardi

Il duomo di San Giorgio a Ragusa.

Rosario Gagliardi (Siracusa, 1690? – Noto, 1762?) è stato un architetto italiano, tra i principali esponenti del Barocco siciliano.

Formatosi nel cantiere ancor prima come scalpellino e capomastro, fu creatore e protagonista indiscusso della scenografica ricostruzione barocca di Noto in seguito al terremoto del 1693, che rase al suolo l'antica città sul monte Alveria.

In tale contesto risulta attivo anche a Modica (controversa attribuzione di San Giorgio e San Martino) e a Ragusa Ibla (San Giorgio).

Biografia

Con Giovanni Battista Vaccarini, palermitano che lavorò molto a Catania, e Giovanni Vermexio è uno dei principali fautori della ricostruzione del Val di Noto. Dagli ultimi studi in materia è indicato come il più originale degli architetti del Barocco siciliano. Sono provati forti collegamenti relativi alla sua formazione con il Barocco romano di Francesco Borromini e con esponenti del Barocco in Austria.

In letteratura si parla di una:

«straordinaria predisposizione del Gagliardi all'uso di prospetti chiesastici a sviluppo verticale - le famose facciate-torre - che lo avvicinano alla sensibilità di artisti austriaci come Fischer Von Erlach o Lucas Von Hildebrandt, ma anche di altri architetti operanti in Germania […].[1]»

L'esempio più chiaro è probabilmente la facciata a tre ordini di San Giorgio a Ragusa Ibla.

La chiesa di San Giuseppe a Ragusa.

Fu autore di un trattatello di architettura in cui fa riferimento ai canoni architettonici classici e rinascimentali, sebbene non vi siano documenti di una sua permanenza a Roma. In genere è documentata comunque la connessione con le scuole architettoniche coeve. In questo contesto le fonti relative al Gagliardi contribuiscono a comprendere la circolazione delle idee e dei princìpi dell'architettura del Settecento in tutta Europa. Un aspetto che ha dimensioni mondiali se si pensa che alcuni elementi del Barocco raggiungano perfino la California attraverso l'edificazione delle missioni spagnole del tempo lungo El Camino Real.

Il duomo di San Giorgio a Modica.

Di incerta attribuzione la cattedrale di San Giorgio a Modica: sebbene esista un chiaro collegamento ad alcuni suoi disegni, si è di recente scoperto che il concorso relativo ebbe luogo durante i suoi ultimi due anni di vita, anche se riguardava solo il III ordine e la guglia della facciata-torre, essendo stato il I ordine completato nel 1738, e il II nel 1760. Nel periodo 1760/62 è documentato che il Gagliardi fosse paralizzato per un colpo apoplettico. Il cantiere per il completamento dell'edificio aprì dopo la sua morte. L'ipotesi più accreditata è che il progettista fosse il dotto architetto netino Francesco Paolo Labisi, anche se poi questi perse la direzione dei lavori, che fu affidata ai capimastri. L'opera finale mostra comunque nell'idea progettuale di subire il fascino e l'influenza del Gagliardi dimostrandone l'attitudine a fare scuola, l'originalità e la capacità di dare continuità e omogeneità al progetto iniziale.

Opere

Caltagirone

Ispica

Modica

Noto

La chiesa di San Domenico a Noto.

Note

  1. ^ Lucia Trigilia Archiviato il 13 marzo 2005 in Internet Archive. da Annali del Barocco Archiviato il 23 ottobre 2005 in Internet Archive., p.8

Bibliografia

  • Autori vari, Rosario Gagliardi e l'architettura barocca in Italia e in Europa, in Annali del Barocco in Sicilia, 3/1996, Gangemi editore.
  • Barocco in Val di Noto, a cura di Carlo Ruta. Edi.bi.si. Messina, 2003.
  • Messina Andrea, Disegni ottocenteschi a Caltagirone e il caso di un progetto di Rosario Gagliardi, in Lexicon. Storie e architettura in Sicilia n. 2, 2006, pp. 78–79.
  • Marco Rosario Nobile e Maria Mercedes Bares (a cura di), Rosario Gagliardi (1690 ca.-1762), Edizioni Caracol, 2014
  • Marco Rosario Nobile, I disegni di Rosario Gagliardi conservati presso il Dipartimento di Architettura di Palermo, Palermo University Press, 2020

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