Nel 1482, mentre si trovava a Ferrara, venne colpito dalla peste riuscendo tuttavia a guarire.
Dopo alcuni anni di matrimonio, un suo favorito lo avvertì che la moglie Antonia era divenuta amante del suo maestro di danza Fernando Flores Cubillas. Il 25 dicembre 1483 a Luzzara Rodolfo riuscì a sorprendere i due amanti a letto: uccise subito l'uomo mentre trascinò la moglie giù nel cortile gettandola sulla neve alta. Dopo averla costretta con la violenza a chiedergli perdono, la uccise con un colpo di daga alla testa[2].
Nel 1485 con i fratelli Gianfrancesco e Ludovico organizzò una congiura ai danni di loro nipote Francesco II Gonzaga ma, scoperto il piano, venne condannato all'esilio nel castello di Luzzara. Nel 1491 tuttavia si riappacificò col nipote e gli venne condonata la pena[2].
La discesa di Carlo VIII di Francia nella penisola italiana esigette la difesa dei domini gonzagheschi dalla minaccia francese. Rodolfo, memore delle sue esperienze in Borgogna, elaborò dunque un piano di attacco a Fornovo, ma durante i combattimenti rimase ucciso[2]. La sua salma fu trasportata a Mantova e deposta nella Chiesa di San Francesco, mausoleo dei Gonzaga.
Caterina[7] (1476 – 1525 circa), sposò nel 1490Ottaviano Gabrielli di Gubbio[8], conte di Montevecchio[9]. In seguito alla morte del marito (1510), si fece monaca, assieme alla sorella Angelica, col nome di Domitilla (Domicilla), nel monastero dell'Annunziata nel borgo di San Giorgio di Mantova[10];
Angelica, monaca assieme alla sorella Domitilla, nel monastero dell'Annunziata nel borgo di San Giorgio di Mantova.
^ A. Rosa, Famiglia Odasi, Albero genealogico delle famiglie illustri di Urbino,, in Biblioteca Universitaria Centrale di Urbino, Fondo Antico., circa 1890.
^Alcuni storici fissano la data di nascita in 1488, Massimo Marocchi, Storia di Solferino, Castiglione delle Stiviere, 1994.