Rivellino di Castel Goffredo
Il rivellino di Castel Goffredo era una fortificazione indipendente, costruita a protezione di una delle porte di accesso (Porta di Sopra) alla fortezza di Castel Goffredo, per chi proveniva da nord. Storia e descrizioneIntorno al 1460, sotto il marchesato di Alessandro Gonzaga, il primo nucleo abitato di Castel Goffredo (Castrum Vifredi), costruito a ridosso di "Castelvecchio", fu circondato da un secondo ordine di mura.[2] Non è da escludere che Alessandro si sia avvalso della consulenza del famoso architetto militare della corte gonzaghesca di Mantova Giovanni da Padova.[3] Tutto attorno alle mura si estendeva un fossato, originato dal corso dei torrenti Fuga e Tartarello,[4] che nel punto più largo era ampio 25 metri e profondo alcuni metri. L'accesso al borgo a nord era controllato dalla Porta di Sopra, all'ingresso dell'attuale via Manzoni, a ridosso della quale nel 1460 fu costruito a maggiore difesa il rivellino, separato e staccato dalla cinta muraria esistente.[5] Furono necessari 24 anni per completare l'opera. Costruito in forma poligonale ("asso di picche"), era dotato di doppio ponte levatoio: il primo era situato all'ingresso della fortezza e il secondo, a sbalzo sul fossato, era a protezione del rivellino stesso verso la campagna e dotato di posto di guardia esterno. Sotto la signoria di Aloisio Gonzaga, a maggiore sicurezza del borgo e del suo signore, venne potenziato l'accesso dal rivellino e furono collocate sullo stesso due lapidi in marmo, che si conservano ancora oggi, murate sulla torre civica: A metà del Settecento (tra il 1757 e il 1776) iniziò il progressivo abbattimento delle opere di difesa della città, iniziando proprio dal rivellino,[7] e si conclusero nel 1921. Note
Bibliografia
Altre fonti
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