La riserva valutaria (riserve internazionali quando si parla dell'insieme delle riserve valutarie internazionali) corrisponde ai depositi di moneta straniera controllati dalle banche centrali e dalle altre autorità monetarie che giacciono nei forzieri delle autorità competenti (BCE per l'Eurozona).
Queste riserve si compongono di diverse divise valutarie, soprattutto sono composte da euro e dollari, ma in misura minore anche da yen, sterline o franchi svizzeri. Le riserve valutarie internazionali si adoperano per dare appoggio ai passivi, per esempio, alla moneta locale emessa quando questa è a rischio di svalutazione, o alle riserve depositate dalle banche private, dal governo o dalle istituzioni finanziarie.
Esistono, inoltre, altri tipi di riserve, specialmente quelle formate dalle riserve di oro o di petrolio.
Quantità di riserve
Alla fine del 2008, la composizione ufficiale mondiale delle riserve di valuta straniera stoccate presso i forzieri delle autorità competenti, vedevano il dollaro con una quota del 64%, l'euro con il 26,5, la sterlina con il 4,1%, lo yen con il 3,3%, il franco svizzero con lo 0,1% ed altre valute con il 2%.[1]
Stati con la maggior quantità di riserve monetarie internazionali nel 2008
Gli economisti dicono che un’economia in salute necessita di riserve che coprano almeno sei mesi di importazioni, e che già una copertura di tre mesi dovrebbe essere considerata come un segnale di crisi.[senza fonte]
^Per il periodo 1999–2005: International Relations Committee Task Force on Accumulation of Foreign Reserves, The Accumulation of Foreign Reserves (PDF), collana Occasional Paper Series, n. 43, Frankfurt am Main, Banca centrale europea, Febbraio 2006, ISSN 1607-1484 (WC · ACNP).