Rhomaleosauridae
I romaleosauridi (Rhomaleosauridae Nopsca, 1928)[1] sono una famiglia di rettili marini estinti, appartenenti ai plesiosauri. Vissero tra il Triassico superiore (Norico, 205.6 milioni di anni fa) e il Giurassico medio (Calloviano, 161.2 milioni di anni fa) e i loro resti fossili sono stati ritrovati primariamente in Europa.[2] DescrizioneCome tutti i plesiosauri, i romaleosauridi possedevano quattro zampe trasformate in pinne e un corpo compatto e corto. La caratteristica distintiva era il notevole sviluppo della testa, che era molto allungata e fornita di una dentatura poderosa, ma con un rostro piuttosto corto rispetto alla lunghezza totale del cranio. Il collo era relativamente allungato (vi erano 26 – 30 vertebre cervicali). Le zampe anteriori erano della stessa grandezza di quelle posteriori, e in generale tutte e quattro erano di grandi dimensioni. TassonomiaLa famiglia Rhomaleosauridae è stata istituita nel 1928 dal paleontologo Franz Nopcsa. I romaleosauridi sono stati considerati fra i primi rappresentanti della superfamiglia dei pliosauroidi, un gruppo di plesiosauri dotati di colli corti e teste grosse, ma ricerche più recenti hanno mostrato come questi animali potrebbero essere stati più basali (primitivi) delle forme evolute di plesiosauri, ovvero pliosauridi e plesiosauroidi veri e propri (Benson et al., 2012; Benson e Druckenmiller, 2013). A questa famiglia appartengono i primi plesiosauri giganti, come Rhomaleosaurus. Altre forme, come Macroplata, Eurycleidus e Archaeonectrus, erano di dimensioni minori. Sembra che i romaleosauridi si siano estinti nel corso del Giurassico a causa della competizione con forme più specializzate (Pliosauridae). Alcuni paleontologi pensano che, prima di estinguersi, i romaleosauridi potrebbero aver dato origine a piccoli pliosauri di acqua dolce (i leptocleididi, come Leptocleidus); tuttavia, secondo revisioni più recenti questa teoria non sarebbe valida, e i leptocleididi si sarebbero originati da forme vicine agli elasmosauridi (Benson et al., 2012; Benson e Druckenmiller, 2013). Di seguito è proposto un cladogramma dei romaleosauridi, da Benson et al. (2012):
Un altro cladogramma tratto dallo studio di Benson e Druckenmiller (2013) esclude Macroplata ed Eurycleidus ma aggiunge Borealonectes.
Note
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