Il nome generico (Rhaponticum) deriva dalla somiglianza delle foglie di alcune specie di questo genere con quelle del genere Rheum (in particolare con la specie Rheum rhaponticum L.) comune in alcune zone dell'Asia occidentale. L'epiteto specifico ( heleniifolium ) fa riferimento alla somiglianza delle foglie di questa specie con quelle della specie Inula helenium L..
Il nome scientifico della specie è stato definito dai naturalisti Jean Charles Grenier (1808 – 1875), botanico e zoologo francese, e da Dominique Alexandre Godron (1807 - 1880), fisico e botanico francese, nella pubblicazione ”Flore de France, ou Description des Plantes qui Croissent Naturellement en France et en Corse. Besançon” del 1850.[3]
Descrizione
(La seguente descrizione è relativa alla specie Rhaponticum heleniifolium s.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
La centaurea con foglie di elenio può arrivare fino a 1,5 metri di altezza (normalmente va da 30 cm a 150 cm). La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa ("H scap"): ossia è una pianta perennante tramite gemme posizionate al livello del terreno con fusto allungato e mediamente foglioso.[4][5][6][7][8][9]
Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma.
Parte epigea: la parte aerea del fusto è allungata e semplice; è fogliosa fino in alto. La superficie del fusto è striata e ricoperta di peli ragnatelosi.
Foglie
Le foglie basali hanno generalmente una lamina intera a forma lanceolata allargata. Le foglie cauline sono lanceolate (più strettamente) e progressivamente minori; quelle superiori sono quasi sessili. La pagina inferiore della lamina è bianco- tomentosa, mentre quella superiore è verde. Dimensione delle foglie basali: larghezza 20 cm; lunghezza 30 – 40 cm. Dimensione delle foglie cauline: larghezza 3 – 6 cm; lunghezza 10 – 22 cm.
Infiorescenza
Le infiorescenze si compongono di un grosso e unico capolino. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) a forma ottusa e appendice membranosa, bruna e frangiata (a volte è divisa in 2 – 3 lobi flabellati) , disposte su più serie in modo embricato all'interno del quale un ricettacolo con pagliette fa da base ai fiori. Dimensione dell'involucro: 8 – 11 cm.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione: in Italia è una specie rara ed ha una distribuzione discontinua (Veneto e Liguria).
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i pendii sassosi.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi, in Italia, queste piante si possono trovare da 800 fino a 2.200 ms.l.m..
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La classificazione della sottotribù rimane ancora problematica e piena di incertezze. Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico informale Rhaponticum Group formato da 7 generi. La posizione filogenetica di questo gruppo nell'ambito della sottotribù è abbastanza "basale" tra i gruppi informali Volutaria Group e Serratula Group.[7][8][16][17]
La tassonomia del genere Rhaponticum ha subito più di qualche modifica nel corso di questi ultimi tempi. Inizialmente Linneo aveva descritto le specie nel genere Centaurea. Più tardi alcune specie sono state trasferite nel genere Leuzea.[18] La circoscrizione del "Rhaponticum Group" è confermata anche da studi di tipo filogenetico.[19] Tuttavia alcune checklist propongono ancora le specie del genere Rhaponticum all'interno del genere Leuzea e altre considerano Rhaponticum un sinonimo di Centaurea.[18]
Il genere Rhaponticum è suddiviso in due cladi fortemente supportati: il clade Orientale e quello Occidentale. In quest'ultimo sono inserite le specie della flora italiana.
Anche la tassonomia della specie R. heleniifolium ha subito delle modifiche. Pignatti nella sua ”Flora d‘Italia” (edizione 1a 1982) la descrive come Rhaponticum scariosum subsp. lyratum (Bellardi) Hayek. In altre pubblicazioni[20] è nominata Stemmacantha heleniifolia (Godr. & Gren.) Dittrich in Candollea. Solamente con le ultime ricerche filogenetiche[19] le specie del genere Stemmacantha e Leuzea (un altro genere controverso) sono state incluse nel più comprensivo genere Rhaponticum (zona centrale del “Clade occidentale”). Tuttavia alcune checklist propongono ancora le specie del genere Rhaponticum all'interno del genere Leuzea.[21]
Rhaponticum è un gruppo difficile per la sua distribuzione frammentata e quindi la tendenza a formare tipi localizzati. Inoltre la confusione nomenclaturale non aiuta. In Italia allo stato spontaneo sono presenti due sottospecie[9][22] qui di seguito descritte.
Sottospecie heleniifolium
Nome scientifico: Rhaponticum heleniifolium Gren. & Godr. subsp. heleniifolium.
Descrizione: l'altezza delle piante varia da 4 a 15 dm; le foglie basali hanno una lamina intera (a forma lanceolata o strettamente ellittica) oppure lirata con solo una copia di segmenti; la lamina è bruscamente ristretta verso il picciolo che nelle foglie basali è allungato; il diametro dell'involucro varia tra 6 – 10 cm; le brattee sono densamente cigliate.
Habitat: l'habitat tipico per questa sottospecie sono i ghiaioni, le pietraie, i ruderi, le praterie rase subalpine, i megaforbieti e i popolamenti a felci; il substrato preferito è calcareo con pH basico, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
Distribuzione altitudinale: da un punto di vista altitudinale questa sottospecie frequenta il piano vegetazionale montano e quello subalpino.
Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico alpino Rhaponticum heleniifolium appartiene alla seguente comunità vegetale:[20]
Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Basionimo: Centaurea rhapontica var. bicknellii Briq., 1902.[20]
Descrizione: l'altezza varia tra 3 – 10 cm; le foglie basali hanno una lamina pennatosetta con 3 – 4 copie di segmenti a forma lanceolata e bordi seghettati; la base della lamina è ottusa; le foglie cauline sono decisamente sessili e profondamente incise; il diametro dell'involucro è 8 – 11 cm; le brattee sono sparsamente cigliate.
Habitat: l'habitat tipico per questa sottospecie sono le praterie rase subalpine anche se rocciose; il substrato preferito è calcareo con pH basico, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
Distribuzione altitudinale: da un punto di vista altitudinale questa sottospecie frequenta il piano vegetazionale subalpino.
Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico alpino questa sottospecie appartiene alla seguente comunità vegetale:[20]
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, pag. 152, ISBN 88-7621-458-5.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.