La prima regola di Chargaff sostiene che una molecola di DNA, in tutti gli organismi viventi, mostra un'eguaglianza tra le coppie di basi tali che numero basi A = numero basi T, e numero basi G = numero basi C. La rigorosa convalida della regola costituisce la base delle coppie descritte da James Watson, Francis Crick e Rosalind Franklin nel modello a doppia elica del DNA.[6]
la seconda regola di Chargaff sostiene invece che anche sul singolo filamento di una molecola di DNA a doppio filamento il numero A è simile al numero di T, ed il numero di C è simile al numero di G .[7].
Estensioni alle regole
Nel 2006 si è dimostrato[8] che la seconda regola di Chargaff è valida per quattro dei cinque tipi di genoma con DNA a doppio filamento esistenti: quello eucariotico, procariotico (o batterico), quello virale e quello degli archebatteri. Non è invece applicabile per i genomi dei mitocondri e dei cloroplasti. Non vale inoltre neanche per i genomi di DNA a singolo filamento (presenti soltanto in alcuni virus).
L'origine della deviazione dalle regole di Chargaff negli organelli si pensa sia legata al particolare meccanismo di replicazione che essi adoperano[9]. Durante la replicazione infatti i filamenti di DNA si separano; sul DNA a singolo filamento la citosina lentamente va incontro a deaminazione trasformandosi in timina. Maggiore è il tempo nel quale il filamento è separato maggiore è la frequenza con cui la citosina deamina spontaneamente. Per ragioni non ancora chiare i filamenti tendono a restare separati molto di più negli organelli che non nel DNA cromosomico. Il processo tende quindi a formare un filamento di DNA con più timina e guanina del normale; l'altro con più adenina e citosina. I dati sulla sequenza di questi genomi hanno confermato questa ipotesi.
^ CHARGAFF E, Some recent studies on the composition and structure of nucleic acids, in J Cell Physiol Suppl, vol. 38, Suppl. 1, luglio 1951, pp. 41–59, PMID14861276.
^ CHARGAFF E, Chemical specificity of nucleic acids and mechanism of their enzymatic degradation, in Experientia, vol. 6, n. 6, giugno 1950, pp. 201–9, PMID15421335.