Referendum costituzionale in Siria del 2012

Il referendum costituzionale tenutosi in Siria il 26 febbraio 2012, con l'affermazione delle risposte positive (89,42%), ha permesso l'emanazione della nuova costituzione siriana[1]. Tale consultazione ha avuto luogo durante la guerra civile siriana e i risultati non sono stati verificati da osservatori internazionali indipendenti[2].

Provvedimenti previsti

Partiti politici

La nuova costituzione elimina l'articolo 8 che definisce che "Il Partito Ba'th Arabo Socialista guida lo Stato e la società"[3]. Permette quindi la nascita di altri partiti che però non possono essere basati su criteri etnici, religiosi, regionali o tribali[4]. Tuttavia ogni nuovo partito politico deve ottenere l'approvazione del governo prima della sua formazione[5].

Presidenza della Repubblica

Le elezioni presidenziali hanno luogo ogni 7 anni. Le condizioni richieste per presentare la candidatura sono[4]:

  1. Il candidato deve essere musulmano.
  2. Il candidato deve avere l'appoggio di almeno 35 membri del parlamento.
  3. Il candidato deve avere almeno 40 anni.
  4. Il candidato deve aver vissuto in Siria per 10 anni prima dell'elezione.
  5. Il candidato deve essere siriano di nascita, come entrambi i suoi genitori.
  6. Il candidato non deve essere sposato con una non-siriana.

Economia

La Siria non seguirà più il modello di pianificazione economica socialista e si focalizzerà sullo sviluppo dell'economia pubblica e privata in modo da sostenere la produzione nazionale, creare lavoro e alzare il benessere sociale[6]. La nuova costituzione sottolinea come le nuove politiche economiche siano orientate allo sviluppo e alla tutela di consumatori e produttori. Viene riconosciuta la proprietà privata, espropriabile solo in caso di conflitto o disastri naturali[7].

Religione e cultura

La nuova costituzione mantiene il riconoscimento della pluralità religiosa siriana in cui lo Stato rispetta e protegge tutte le religioni. Principale fonte del diritto è la giurisprudenza islamica[4].

Diritti civili

La costituzione vieta ogni discriminazione di sesso, origine, religione e linguaggio. L'unità nazionale e il servizio militare sono considerati un "sacro dovere" e la libertà individuale un "sacro diritto"[7].

Campagna elettorale

Gli organi di stampa hanno dato largo risalto alla modifica della costituzione e alla consultazione referendaria, vista come una concessione del governo verso l'opposizione[8].

Il principale organo d'opposizione, il Consiglio nazionale siriano, con sede in Turchia, definendo il referendum "una farsa" ha chiamato al boicottaggio[9].

Svolgimento della consultazione

A causa dei combattimenti in corso in molte province del paese, l'organizzazione dei seggi e l'esercizio del voto sono stati ostacolati soprattutto nelle città di Homs, Hama, Daraa e nella provincia di Idlib.

Alle ore 12.00 il Ministro degli Interni annuncia all'agenzia di stampa SANA che "l'affluenza è alta ad eccezione di alcune aree dove l'esercizio del voto è ostacolato dalle intimidazioni di gruppi armati". In particolare il ministro segnala la partecipazione a Damasco come "eccezionale"[10][11].

Il giornale canadese Global News segnala una forte affluenza al voto nelle aree dove è più alta la presenza di forze di sicurezza, mentre un forte boicottaggio nelle aree dove si sono svolte le maggiori dimostrazioni antigovernative. Segno probabile di pressioni sugli elettori in entrambe le direzioni[12].

Risultati

Voti %
RISPOSTA AFFERMATIVA 7.490.319 89,42%
RISPOSTA NEGATIVA NO 753.208 8,99%
bianche/nulle 132.920
Totale voti validi 8.376.447 100%

L'affluenza alle urne è del 57,4%[13]. Il 27 febbraio 2012 il presidente siriano Bashar al-Assad firma l'entrata in vigore della nuova costituzione[14].

Note

  1. ^ (EN) Martin Chulov, Syria claims 90% of voters backed reforms in referendum, in The Guardian, 27 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  2. ^ (EN) Hugh Macleod e Annasofie Flamand, Syria referendum called 'a sham', in Global Post, 27 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  3. ^ (EN) Syria to hold referendum on new constitution, in BBC News, 15 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  4. ^ a b c (EN) Referendum on Syria's new constitution, in Reuters, 25 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  5. ^ (EN) Syria says referendum results coming Monday; vote punctuated by new violence, in CNN, 26 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  6. ^ Durante la Guerra civile siriana, il governo è ritornato a un'economia pianificata
  7. ^ a b (EN) https://web.archive.org/web/20140129103839/http://sana.sy/eng/370/2012/02/28/401178.htm. URL consultato il 10 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2014).
  8. ^ (EN) Syria votes on new constitution referendum amid unrest, in BBC News, 26 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  9. ^ (EN) Ana Maria Luca, What’s in a vote?, in Now Lebanon, 24 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2012).
  10. ^ Copia archiviata, su sana.sy. URL consultato il 23 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
  11. ^ Copia archiviata, su sana.sy. URL consultato il 27 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2012).
  12. ^ (EN) Khaled Yacoub Oweis, Syria Crisis: Constitution Referendum Dismissed As Farce By International Community, in The Huffington Post, 27 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  13. ^ (EN) Syrien, 26. Februar 2012 : Verfassung, in Database and Search Engine for Direct Democracy, 26 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2014.
  14. ^ Copia archiviata, su sana.sy. URL consultato il 28 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 febbraio 2012).

Voci correlate