Il realgar è un minerale, solfuro di arsenico
Etimologia e storia
Il nome deriva dall'arabo rahj al ghar, "polvere di caverna".[1] Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia cita il minerale come "sandaraca" o "sandracca". Nel Medioevo, dagli alchimisti, che chiamavano il minerale "risigallo", veniva usato come medicamento.[2]
Abito cristallino
Cristalli tozzi prismatici di colore rosso vivo, spesso striati di colore verde. Solitamente può essere anche rinvenuto in forma terrosa, grossolana o come incrostazione. Se esposto per lungo tempo a fonti luminose si altera, decomponendosi in una polvere dal colore giallo-rossastra.[3]
Origine e giacitura
Genesi idrotermale, sorgenti fredde, associato particolarmente ad altri solfuri di ferro e solfuro di arsenico, ma anche come prodotto di sublimazione vulcanica, nelle fumarole e nei depositi di sorgenti calde ed in rocce sedimentarie (dolomie e scisti bituminosi).[2] Inoltre si può trovare in giacimenti di metalli talvolta associato ad orpimento, antimonite ed altri solfuri.[4]
Miniere e luoghi di trovamento
- Europa: Baia Sprie (Romania); depositi di Allchar (associata a loradite, raguinite ed altri minerali rari di tallio) presso Alšar (Macedonia); Lengenbach (dove si trova tra l'altro con i minerali: rathite, binnite, baumhauerite, sartorite, smithite, utchinsonite) nella Binntal (cantone Vallese, Svizzera); Schneeberg (Sassonia); Jáchymov (Boemia); Matra presso l'isola Moita (Corsica), Jas Roux Valgaudemar (dove viene trovata insieme, tra l'altro, insieme a: pierrotite, twinnite, chaborneite, smithite), Ravin de la Rocanière presso Lucerame (Nizza, Francia);[4]
- Asia: Lukhumsk, Zensk (Georgia), Tapak (Iran), insieme ad alcuni borati in Turchia.[4]
- America: USA: Utah, Nevada, California[4], Perù
Cristalli, aggregati compatti a grana fine, masse polverulente, terrose.
Caratteristiche chimico-fisiche
È composto dal 29,9% di zolfo e dal 70,1 % di arsenico. Parzialmente solubile negli acidi tra cui l'acido nitrico, meglio in acqua regia[2]. I campioni vanno tenuti al riparo dalla luce perché i cristalli si disintegrano facilmente se esposti, a causa del contenuto in arsenolite, orpimento, pararealgar ed altri solfuri di arsenico fotosensibili [2]
Utilizzi
Questo minerale è usato per estrarre l'arsenico o per ottenere composti dello stesso elemento. In passato, mischiato con salnitro veniva utilizzato per fare i fuochi artificiali.[2]
È usato anche per produrre un pigmento pittorico noto anche come: risalgallo, risigallo, risigale, realgar d'orpimento, rahjalgar e sandaraca.
Note
- ^ Autori Vari, Realgar, su webmineral.com, Webmin. URL consultato il 7 dicembre 2009.
- ^ a b c d e f g scheda "Realgar", in Il magico mondo di minerali e gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996.
- ^ Cornelis Klein, Mineralogia, Zanichelli, 2004.
- ^ a b c d e f Carlo Maria Gramaccioli, Realgar, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z volume 1°, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, p. 177-179.
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- (EN) Webmin, su webmineral.com.