R intrusa e di collegamentoLe r intruse e di collegamento sono un fenomeno di sandhi[1] della lingua inglese per cui compare una consonante rotica (normalmente corrispondente alla lettera r) tra due morfemi consecutivi laddove non verrebbe normalmente pronunciata. Ciò è frequente in molte varietà non rotiche della lingua, come quelle della maggior parte dell'Inghilterra e del Galles, parte degli Stati Uniti, e di tutto l'emisfero australe. Il fenomeno è apparso per la prima volta agli inizi del XVIII secolo.[2] Varietà non rotichePer definizione, nelle varietà non rotiche viene pronunciata la consonante /r/ (la cui realizzazione varia tra un'approssimante alveolare, un'approssimante retroflessa ed una vibrante alveolare) soltanto quando si trova davanti a vocale. Il fenomeno ha vari nomi in inglese: r-vocalisation, r-loss, r-deletion, r-dropping, r-lessness, o non-rhoticity, traducibili come vocalizzazione di erre, perdita di erre, cancellazione di erre, elisione di erre, mancanza di erre, o non roticità.[3] Per fare un esempio: nelle varietà non rotiche, la r è muta in parole come "tuner" dette isolate, davanti a una pausa, o a una consonante. Nonostante una r venga scritta (il che indica una r anticamente pronunciata), non viene pronunciata se non seguita da una vocale.[4]. In queste circostanze quindi "tuner" e "tuna" sono omofoni /ˈtjuːnə/ (o /ˈtuːnə/ nel caso di elisione di iod, comune nei dialetti nord-orientali degli Stati Uniti, o /ˈtʃuːnə/ con la crasi di iod diffusa nell'emisfero australe. Al contrario i parlanti rotici, come scozzesi, irlandesi e quasi tutti i nordamericani (escludendo alcune aree nord-orientali e meridionali), pronunciano sempre il fonema /r/ in quelle parole, così che sono distinte anche se pronunciate isolate. R di collegamentoIn molti accenti non rotici, le parole storicamente terminanti in /r/ (come provato dalla presenza di una r nello scritto) possono acquisire tale fono, normalmente muto, quando seguite da un altro morfema che inizi per vocale (od almeno con un vocoide); per cui "tuner amp" suonerà come [ˈtjuːnər æmp].[5] Senza "amp", la r non verrebbe infatti pronunciata. Il morfema deve appartenere alla stessa unità prosodica, cioè la separazione per pause previene il fenomeno, chiamato appunto r di collegamento. Questo non è presente in tutte le varianti non rotiche, tra queste ricordiamo l'inglese sudamericano.[6] R intrusaIl fenomeno della r intrusa rappresenta una generalizzazione per analogia[7] della r di collegamento per cui questa colpisce qualsiasi parola che termini nelle vocali /ə/, /ɪə/, /ɑː/, od /ɔː/;[8] quando queste parole sono seguite da una parola che inizi per vocale viene infatti inserita un fonema /r/, nonostante non ci sia mai stata una r nell'antica pronuncia o nella scrittura.[9] Per esempio una frase come bacteria in it si pronuncerebbe /bækˈtɪriərˌɪnɪt/. Questa r ha dunque anche una funzione epentetica, in quanto previene la formazione di iati, cioè due vocali consecutive con non formino dittongo.[10] Un altro esempio si trova addirittura in una canzone dei Beatles: "I saw-r-a film today, oh boy" nella canzone "A Day in the Life" dall'album de 1967 Sgt.Pepper's Lonely Hearts Club Band, od in Champagne Supernova degli Oasis: "supernova-r-in the sky", nel Sanctus della messa cattolica: "Hosanna-r-in the highest", e nelle espressioni "Law-r-and order" e "Victoria-r-and Albert Museum". Ciò è così comune in Inghilterra che, dal 1997, il linguista John C. Wells lo ha ritenuto parte della Received Pronunciation, notando però come fosse ancora stigmatizzato come una pronuncia errata[11]. Wells scrive che almeno nell'RP "la /r/ di collegamento e quella intrusa sono distinte soltanto a livello storico e ortografico."[12] Esattamente come quella di collegamento, la r intrusa può comparire anche tra una radice e un suffisso, come nelle parole "draw(r)ing", "withdraw(r)al" e "Kafka(r)esque". Essendo questo fenomeno assente nelle varietà rotiche, i loro parlanti potrebbero usare strategie alternative per prevenire gli iati, come inserire una pausa glottidale, rendendo chiara la distinzione tra due parole. Alcuni parlanti possono persino pronunciare una r intrusa in fine di parola davanti a consonante. Per esempio il presidente statunitense George W. Bush (del Texas) in un discorso al Micheal Brown, direttore dell'Ente federale per la gestione delle emergenze nel 2005, pronunciò – "The FEMAR director's working 24/7".[13][14] FrequenzaUno studio[15] ha esaminato la pronuncia di 30 conduttori britannici in notiziari nazionali del XXI secolo, parlanti l'allora considerata Received Pronunciation convenzionale. I dati esaminati coinvolgevano soprattutto discorsi scritti separati, ma includevano anche spezzoni di interviste, più informali. È emerso che tutti usavano la r di collegamento, e il 90% (27 su 30) usavano quella intrusa. Nello specifico, la r di collegamento era stata usata nel 59,8% dei contesti favorevoli, mentre quella intrusa nel 32.6%. I fattori che sembravano favorire l'occorrenza di entrambi i fenomeni erano gli stessi: citiamo la vicinanza a parole brevi, a parole grammaticali (o comunque non lessicali), ed un contesto informale (venivano infatti usate maggiormente nelle interviste). Tra quelli sfavorenti sono da citare la vicinanza a nomi propri od un'altra r, il posizionamento davanti a sillabe accentate, ed un contesto formale. Questi fattori sembrano determinare la differenza di frequenza tra r di collegamento e intrusa:
Note
BibliografiaTutti i riferimenti di questa sezione sono in lingua inglese. Fonti
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