Quintana (gioco)La quintana è un termine medievale che identifica un gioco di destrezza in cui un cavaliere doveva percuotere con la sua lancia tesa orizzontalmente un trofeo di 5 armi o lo scudo di un manichino sostenente una mazza fissa o rotante. Questo sport era praticato principalmente da cavalieri. Origine e sua evoluzioneIl termine proviene dal latino quintāna via, letteralmente quinta via nel campo romano sito tra il 5 º e il 6º manipolo, ove aveva luogo il mercato e gli esercizi militari. Per estensione, ha finito per designare il palo utilizzato per questi esercizi militari.[1] All'origine il palo era sormontato da una tavola o da uno scudo, e nel medioevo il gioco era aperto ai giovanotti di qualsiasi condizione sociale. Potevano essere appiedati, utilizzare un cavallo di legno o giostrare sull'acqua (giostra nautica). I partecipanti a cavallo erano esclusivamente cavalieri che volevano addestrarsi così alle giostre equestri, cioè quelle in cui lo scontro avveniva fra due cavalieri armati di lancia, e che resero popolare questa prova. Per trasformare l'addestramento in un divertimento più rischioso, si attaccò un braccio articolato perpendicolarmente al palo o al manichino. Da questo braccio pendeva una mazza attaccata ad una catena o a un mazzafrusto.[2] Nel XVII secolo vennero introdotte le seguenti varianti:
TecnicaIl cavaliere sul suo destriero doveva toccare lo scudo al galoppo; il braccio articolato girava, e la mazza andava evitata dal cavaliere scansandosi, piegato sul collo del cavallo. I meno svelti potevano anche parare il colpo con lo scudo. Se si mancava il bersaglio, non accadeva nulla, tranne il clamore di disapprovazione della folla.[3] Oggi si svolgono rievocazioni storiche della quintana ad Ascoli Piceno (Quintana di Ascoli Piceno), a Faenza (Palio del Niballo), a Foligno (Giostra della Quintana), a Sulmona (Giostra Cavalleresca di Sulmona), ad Arezzo (Giostra del Saracino), a Servigliano (Giostra dell'anello). Note
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