Proto-punk è un insieme eterogeneo di gruppi musicali, attivi tra la metà degli anni sessanta e la metà del decennio successivo che vengono ritenuti precursori del punk rock o comunque influenti per la sua nascita e sviluppo. Questo artisti non erano accomunati da un vero e proprio genere musicale ma erano contraddistinti da una certa eterogeneità di stili musicali tipici di quel tempo come il glam, il surf, il garage, l'hard rock o il pub rock.[1]
Diversi gruppi proto-punk ispirarono successivamente anche altre generi musicali successivi come la new wave, il post-punk ed il garage punk.
«Most of the songs are barely distinguishable from each other in their primitive two-chord structures. You've heard all this before from such notables as the Seeds, Blue Cheer, Question Mark and the Mysterians, and the Kingsmen. The difference here [...] is in the hype, the thick overlay of teenage-revolution and total-energy-thing which conceals these scrapyard vistas of clichés and ugly noise. [...] I Want You Right Now sounds exactly (down to the lyrics) like a song called I Want You by The Troggs, a British group who came on with a similar sex-and-raw-sound image a couple of years ago (remember Wild Thing?)»
(IT)
«Musicalmente il gruppo è intenzionalmente grezzo ed aggressivamente crudo. Gran parte delle canzoni sono difficilmente distinguibili tra di loro nella loro struttura a due accordi. Avrete sentito tutto questo anche dei the Seeds, Blue Cheer, Question Mark and the Mysterians e dei the Kingsmen. La differenza in questo caso [...] è nella promozione, nella forte sfumatura di rivoluzione adolescenziale ed energia totale che riguarda questo scorcio di iarde di scarti di stereotipi e rumore sgradevole. [...] I Want You Right Now suona esattamente (fino ai testi) come una canzone chiamata I Want You dei The Troggs, un gruppo britannico arrivato un paio di anni fa con una simile immagine di sesso e suono crudo (ricordate Wild Thing?)»
L'album degli Stooges, prodotto da John Cale, combina invece la brillantezza rock and roll di Chuck Berry con la psichedelia dei The Doors e di Jimi Hendrix e con le oscure sonorità dei Velvet Underground. Le chitarre distorte di Ron Asheton formano un vero e proprio muro del suono contro cui vanno a scontrarsi gli assoli e i riff di chitarra e il canto di Iggy Pop. Pur essendo diventato negli anni un album di culto per aver preceduto e quasi originato il fenomeno punk, all'epoca il disco vendette poco, facendo solo una fugace apparizione alla posizione 106 nella Billboard 200.
I Velvet Underground sono ritenuti precursori di diversi generi rock che avrebbero preso piede nei decenni successivi (new wave, noise, post rock), con il loro uso del feedback, della distorsione e del rumore bianco, con il loro imprevedibile sperimentalismo, la loro tecnica dilettantesca ed il contenuto esplicito e provocatorio delle loro liriche, guadagnarono una "reputazione come primo gruppo underground rock", ispirando molte delle successive band punk.[4] Il loro disco d'esordio, The Velvet Underground & Nico, pubblicato nel 1967, divenne poi uno dei più importanti dischi rock di sempre, ma è soprattutto con il successivo White Light/White Heat, uscito nel 1968, che il gruppo mostra il suo lato più sperimentale e rumoroso.
Anche in Europa, negli anni settanta, ci furono diverse scene musicali che forniranno uno spunto per molti dei successivi musicisti chiave del movimento punk. In Inghilterra, la scena pub rock, ad esempio, vede la nascita di diverse band proto-punk: Dr. Feelgood, Cock Sparrer e i The 101'ers di Joe Strummer che sarebbe poi stato uno dei fondatori dei The Clash[5]. Gruppi con una sensibilità simile provengono da Düsseldorf, nell'allora Germania Ovest, dove il gruppo "punk prima del punk"Neu! si forma nel 1971, costruendo la tradizione Krautrock di gruppi come i Can[6]. Una nuova generazione di gruppi garage rock australiana, ispirata soprattutto dai the Stooges e dagli Mc5, si avvicina sempre maggiormente a quello che sarebbe stato chiamato "punk": a Brisbane, i The Saints richiamano al suono grezzo dei britannici Pretty Things, usciti da un tour di successo in Australia e Nuova Zelanda nel 1965[7]. I Radio Birdman, fondati nel 1974 da Deniz Tek, emigrato da Detroit, suonano delle improvvisazioni ad un pubblico piccolo ma fanatico a Sydney.