Il soglioepiscopale con sede a Peć acquisì la dignità patriarcale nel 1346, in concomitanza con la nascita dell'Impero serbo. Tuttavia, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli riconobbe la legittimità della decisione solo nel 1379. Dopo la conquista ottomana (1459) il patriarcato serbo perse gradualmente il proprio prestigio e la propria autonomia. Venne abolito nel 1766, mentre tutta la giurisdizione ecclesiastica fu devoluta al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Le eparchie che si trovavano nella monarchia asburgica non riconobbero la fine dell'autocefalia e continuarono ad essere indipendenti e nel 1848 fu fondato il patriarcato di Karlovci (già sede metropolitana per i territori croati e ungheresi, Karlovci era stata la sede tra 1737 e 1748 del Patriarca di Peć Arsenio IV quando il sultano turco l'aveva deposto e nominato al suo posto il greco Joannicus) che continuò ad esistere fino al 1918-1920 (l'ultimo patriarca di Karlovci morì nel 1913 assassinato da terroristi nazionalisti serbi che gli rimproveravano la fedeltà all'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria). Fu ricostituito nel 1920 sotto la guida del patriarca Dimitrije (Demetrio) dopo la fusione tra la Chiesa ortodossa del Regno di Serbia il cui primate era il metropolita di Belgrado, la metropolia autocefala di Montenegro (che allora comprendeva anche Peć) e il patriarcato di Karlovci. Il primate della Chiesa ortodossa serba possiede attualmente i titoli di "arcivescovo di Peć, metropolita di Belgrado e Karlovci e patriarca serbo". Dal 2021 il soglio patriarcale è occupato dal Patriarca Porfirije.
Arcivescovi metropoliti (1219-1346)
Metropolita di Žiča e arcivescovo dei Serbi (1219-1233)