L'empolese Vincenzo Salvagnoli, che prese parte al Governo provvisorio della Toscana dopo la partenza del Granduca nel 1859 e preparò il plebiscito di annessione al Regno di Sardegna nel 1860, è considerato il fondatore di questo museo, grazie ad uno stanziamento di 5.040 lire appositamente concesse per il suo primo allestimento.
La prima sede fu la cappella di San Lorenzo, attigua alla collegiata: le opere, per lo più provenienti dalla collegiata, ma anche da altre chiese, nonché donazioni di privati, erano 54.
L'ispettore della Soprintendenza fiorentino Guido Carocci fu il primo a curare un allestimento per così dire scientifico della raccolta, dandole un ordine cronologico: creò anche una sezione speciale per le sculture in terracotta e i codici miniati.
L'incremento della raccolta rese necessario nel corso degli anni trenta del Novecento un cambio di sede: furono scelti dei locali della propositura, ma il progetto si interruppe a causa dei gravi danni subiti dagli edifici e dalle opere da i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il museo riaprì solamente nel 1956.
L'ultimo allestimento risale al 1990, con alcune ulteriori ristrutturazioni eseguite nel 2006. Il tutto è stato riordinato e dotato di nuovi impianti nel 2023, grazie ai fondi del PNRR.
Descrizione
La collezione oggi è ordinata su due piani, per un totale di otto sale, più la loggia coperta al primo piano del chiostro, dove hanno trovato sistemazione le terrecotte invetriate.
Piano terra
Sala 1
Questa sala, che originariamente era la piccola chiesa di San Giovanni Battista, fu trasformata nel 1464 in un battistero collegandola tramite un corridoio alla collegiata.
Al centro si conserva il pregevole fonte battesimale di Bernardo Rossellino, datato 1447 e proveniente dalla collegiata.
La seconda sala è detta "delle sculture". Segue l'elenco delle opere:
Manifattura toscana, Pila di acquasantiera, marmo, provenienti dalla collegiata di Sant'Andrea, 1492-1502
Scuola fiorentina, Due profeti, terracotta, provenienti dalla collegiata di Sant'Andrea, battistero, prima metà del XVII secolo
Bottega di Benedetto Buglioni, Madonna in trono tra i santi Anselmo, Domenico, Francesco, Maria Maddalena, terracotta, proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Ripa, primo decennio del XVI secolo
Questo piccolo vano di passaggio è detto "passetto". Vi si trovano due Angeli reggi candelabro, del 1603, eseguiti da Maestro Felice Fiorentino.
Sala 4
Questa sala è l'ingresso del museo e la scala per il piano superiore. Oggi vi sono collocati gli stemmi dell'Opera di Sant'Andrea e di alcune famiglie, provenienti per lo più dalla collegiata.
Primo piano
Sala 5
In questa sala si trovano i dipinti dei secoli XIV e XV. Grazie a queste opere il visitatore può avere una esauriente panoramica della pittura fiorentina di quei secoli.
Per la maggior parte sono polittici, per lo più smembrati, qui ricoverati dalle chiese e dalle cappelle del territorio, oltre che dalla collegiata, naturalmente.
Anonimo pistoiese (Maestro del 1336?), Madonna col Bambino tra i santi Francesco, Giovanni Battista, Andrea e Antonio abate, tavola, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, cappella di Santa Lucia, 1320-1330 circa
Pittore fiorentino, Miracolo del Crocifisso, tavola, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, inizi del secolo XV
Ambrogio di Baldese, Madonna del latte, tavola, proveniente dal convento di Santa Croce, 1380-1385
Agnolo Gaddi, Madonna col Bambino tra i santi Antonio abate, Caterina, Girolamo e Giovanni Battista, tavola, proveniente dall'oratorio di San Mamante, 1390 circa
Cenni di Francesco, Santa Caterina d'Alessandria, santa Lucia ed altra santa; Sant'Onofrio, sant'Antonio e san Martino di Tours, tavole, proveniente dalla collezione Raimondo Cannoni, 1370-1375
Pittore fiorentino, Crocifissione, tavola, proveniente dalla collezione Romagnoli, seconda metà del secolo XIV
Mariotto di Nardo, Madonna e San Giovanni Evangelista ai piedi della croce, tavola, proveniente dall'oratorio di Sant'Antonio, inizi del secolo XV
Sala 6
In questa sala sono esposti invece i dipinti su tavola del XV secolo, tra i quali si trovano alcuni dei capolavori della collezione del Museo.
Bicci di Lorenzo, Madonna in trono col Bambino e donatore; i santi Giovanni Evangelista e Leonardo, tavola, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, cappella di San Leonardo, 1423
Lorenzo Monaco, trittico con la Madonna in trono e e, nei laterali, i Santi Matteo e Caterina d'Alessandria, e i Santi Giovanni Battista ed Agostino, opera del 1415 circa di Lorenzo Monaco forse con la collaborazione, negli scomparti laterali, del giovane Francesco d'Antonio, suo allievo, tavola, proveniente dalla cappella di San Matteo, oggi sagrestia, della chiesa di Santo Stefano.[4]
Filippo Lippi, Madonna in trono tra angeli e i santi Michele, Bartolomeo e Alberto
Sala 7
La settima sala è denominata "Sala dei Botticini", per il cospicuo numero di opere a loro ascritte qui conservate.
Il monumentale Tabernacolo di San Sebastiano è senza dubbio l'opera più importante ed è frutto di una collaborazione tra Francesco Botticini e Antonio Rossellino.
Pittore fiorentino, San Nicola di Bari venerato da una monaca, tavola, proveniente dal convento di Santa Croce, inizi del secolo XVI
Manifattura cretese-veneziana, Madonna col Bambino, tavola, proveniente dalla collezione Gozzini, secolo XVI
Pittore toscano, Veronica, tavola, proveniente dalla collezione del Vivo, inizi del secolo XVI
Raffaello Botticini, Cristo e la Samaritana al pozzo, Cacciata dei mercanti dal tempio, Ingresso di Cristo in Gerusalemme, tavola, proveniente dalla Compagnia di Sant'Andrea, primo decennio del secolo XVI
Attribuito a Jacopo di Arcangelo detto Jacopo del Sellaio, Adorazione del Bambino con San Giovannino, tavola, proveniente dalla collezione Cannoni, 1470 circa
Attribuito a Jacopo di Arcangelo detto Jacopo del Sellaio e bottega, Madonna col Bambino tra i santi Nicola e Pietro martire, tavola, proveniente dalla collezione Cannoni, 1490 circa
Pier Francesco Fiorentino, Madonna in trono tra i santi Matteo apostolo, Guglielmo eremita, Barbara e Sebastiano, tavola, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, cappella di San Guglielmo, 1474 circa
Attribuito a suor Plautilla Nelli, Sposalizio mistico di santa Caterina, tavola, proveniente dalla collezione Bogani, 1550 circa
Attribuito a Cosimo Rosselli, Adorazione del Bambino con san Giuseppe e san Giovannino, proveniente dalla collezione Antonio Mari, 1500 circa
Attribuito a Pier Francesco Fiorentino, Madonna col Bambino, tavola, proveniente dalla collezione Niccolò Bogani, 1490 circa
Pittore toscano, Storie della Vergine e di Cristo, tela, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, secolo XVII?
Jacopo da Empoli, Incredulità di san Tommaso, tavola, proveniente dall'oratorio di San Tommaso, 1602
Sala 9
Più che di una sala, si tratta di una loggia prospiciente il chiostro della collegiata.
Si conservano le terrecotte invetriate provenienti dalle botteghe dei Della Robbia e dei Buglioni.
Bottega di Benedetto Buglioni, Madonna col Bambino, san Giovannino e sue angeli, terracotta invetriata policroma, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, 1500-1505 circa
Bottega robbiana, San Rocco, terracotta invetriata, proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Fibbiana, 1500 circa
Andrea Della Robbia, Eterno Padre benedicente in gloria d'angeli, terracotta invetriata policroma, proveniente dalla collegiata di Sant'Andrea, cappella di San Sebastiano, 1480 circa
Bottega di Benedetto Buglioni, Sant'Anselmo in trono tra i santi Lorenzo e Giuliano, Rosa da Viterbo e Chiara, terracotta invetriata policroma, proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Ripa, 1480-1485
Note
^Silvia de Luca, Scolaio di Giovanni, Santi Ivo e Lazzaro, San Giovanni Battista e Antonio abate, in Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 106-107.
^Marco Frati, Chiese romaniche della campagna fiorentina. Pievi, abbazie e chiese rurali tra l'Arno e il Chianti, Empoli 1997, pagg. 195-196.
^Francesco Suppa, Lorenzo Monaco, Madonna dell'Umiltà tra i Santi Donnino, Giovanni Battista, Pietro e Antonio Abate, in Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 104-105.
^Silvia de Luca, Lorenzo Monaco e Francesco d'Antonio, Madonna col Bambino in trono, San Matteo e Santa Caterina d'Alessandria, San Giovanni Battista ed Agostino, in Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 140 - 142.
Bibliografia
R. C. Proto Pisani (a cura di), Empoli. Itinerari del Museo, della Collegiata e della Chiesa di Santo Stefano, collana "Biblioteca de Lo Studiolo", Calenzano (Fi), Becocci/Scala, 2005 (catalogo del museo).
R. C. Proto Pisani (a cura di), Museo della Collegiata di Sant'Andrea a Empoli, collana "Piccoli Grandi Musei", Firenze, Edizioni Polistampa, 2006 (catalogo del museo).ISBN 88-596-0083-9
R. C. Proto Pisani (a cura di), Empoli, il Valdarno inferiore e la Valdelsa fiorentina, collana "I Luoghi della Fede", Milano, Mondadori, 1999, pp. 66 – 76 (schede sul museo).
R. C. Proto Pisani (a cura di), La Valle dei Tesori. Capolavori allo specchio, catalogo della mostra, Musei del Circondario Empolese – Valdelsa, 12 giugno – 19 novembre 2006, Firenze, Edizioni Polistampa, 2006, pp. 60 – 85. ISBN 88-596-0068-5