Pietre runiche di Jelling
Le pietre runiche di Jelling sono due pietre runiche rinvenute nella cittadina danese di Jelling (comune di Vejle), nello Jutland, e risalenti al X secolo[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10]: la prima pietra runica fu commissionata da re Gorm il Vecchio ed è dedicata a sua moglie Thyra[1][2][3][4][5][6][7][8][11][12], mentre la seconda fu commissionata dal figlio di Gorm e Thyra, Aroldo Dente Azzurro in memoria dei propri genitori.[1][2][3][4][5][6][7][9][10][11][12] Le due pietre runiche sono considerate una sorta di "certificato di nascita" della Danimarca[10][13] e, unitamente alla chiesa e le colline adiacenti, sono annoverate dall'UNESCO nel patrimonio dell'umanità dal 1994.[2][3][5][12][13][14][15] DescrizioneIl sito si trova al nr. 1 della Thyrasvej[13], lungo la strada principale che conduce al villaggio di Jelling.[5] Le due pietre sono protette dal 2011 da una copertura in bronzo.[13][15] Pietra di GormLa pietra più antica, che è anche la più piccola delle due[1][2][3][5][11], fu commissionata da re Gorm il Vecchio nella prima metà del X secolo[6] (935 circa[2]/940-955 circa[8]) in onore di sua moglie Thyra.[1][2][3][4][5][6][8][11][12] La pietra, in gneiss[8], è alta 1,85 m[8], larga 1,07[8] e ha uno spessore di 50 cm[8]. La pietra presenta un testo redatto in antico danese[8]: si tratta del più antico testo scritto da un sovrano danese di cui si abbia conoscenza.[1] È inoltre il più antico testo ritrovato in Danimarca in cui sia citato il nome di questa nazione[1][3], già in uso in altre parti d'Europa da almeno 75 anni.[1] La pietra di Gorm è menzionata per la prima volta nel 1586 in un disegno di Rantzau ritrovato in un testo di Caspar Markdanner.[8] Non si conosce quale sia il luogo originale in cui fu innalzata la pietra, sul quale sono state formulate varie ipotesi.[1] Fu comunque rinvenuta di fronte alla porta della Chiesa di Jelling[8], dove veniva usata come panca.[8] Testo in fuþark᛬ ᛋᛁᚾᛅ ᛬ ᛏᛅᚾᛘᛅᚱᚴᛅᛦ ᛬ ᛒᚢᛏ ᛬ Traslitterazione in caratteri latini
Traduzione in italianoPietra di Aroldo Dente AzzurroLa pietra più recente, che è la più grande delle due[2][3][5][6][11], fu commissionata nella seconda metà del X secolo[6] (tra il 960 e il 965/985 circa[2][9]) da re Aroldo (Harald) Dente Azzurro in memoria dei suoi genitori Gorm e Thyra.[2][3][4][6][9][10][11]. La pietra, in gneiss[15], è alta 2,43 m[9][15] e si divide in tre parti distinte[15]: una parte (della larghezza di 2,90 m[9]) presenta esclusivamente l'iscrizione runica[2][9], un'altra (della larghezza di 1,62 cm[9]) è decorata con la figura di un leone avvolto da un serpente[11], mentre la terza parte (della larghezza di 1,58 m[9]) presenta raffigurazione di Cristo[1][2][3][11], la più antica che si conosca in area scandinava[1]. Alcune parti (tra cui la seconda "pagina" dell'iscrizione) si presentano in cattivo stato di conservazione.[9] La pietra presenta un'iscrizione unica nel suo genere, in quanto il testo, in antico danese[15], si presenta - a differenza degli altri testi redatti in alfabeto runico - in forma orizzontale anziché verticale.[2] Per l'incisione della pietra re Aroldo si avvalse dei migliori artigiani.[1] Pare che il lavoro di incisione sia durato circa un anno.[1] La pietra di Aroldo Dente Azzurro è citata per la prima volta da Ole Worm nel 1586.[9] Fu rinvenuta interrata nei dintorni della città.[9] Testo in fuþark: : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Traslitterazione in caratteri latini(lato A) Traduzione in italianoRe Aroldo ordinò che fosse fatto questo monumento in onore di Gorm, suo padre, e di Thyra, sua madre, quell'Aroldo che regnò sull'intera Danimarca e Norvegia e che convertì i Danesi al Cristianesimo[1][3][6][9][10][11][12] Note
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