Phaneroglossa bolusii
Phaneroglossa bolusii (Oliv.) B.Nord., 1978 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae). Phaneroglossa bolusii è anche l'unica specie del genere Phaneroglossa B.Nord., 1978.[1][2] EtimologiaIl nome generico (Phaneroglossa) deriva da due parole: "phanero" (= cospicuo, manifesto o visibile) e "glossa" (= a forma di lingua).[3] L'epiteto specifico (bolusii) è stato dato in onore di Harry Bolus (1834–1911), che ha scritto un'opera sulla flora dell'Africa meridionale..[4] Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Daniel Oliver (1830-1916) e Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Opera Botanica a Societate Botanica Lundensi. Lund, Copenhagen" (Opera Bot. 44: 67) del 1978.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nelle stessa pubblicazione. DescrizioneHabitus. Phaneroglossa bolusii ha un habitus di tipo subarbustivo o arbustivo. Le superfici delle piante sono glabre tranne che per le foglie ascellari lanose.[6][7][8][9][10] Radici. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose. I rizomi sono striscianti o legnosi. Fusto. La parte aerea è eretta scaposa con peduncoli terminali bratteati. Foglie. Le foglie cauline, disposte in modo alternato e ravvicinate, sono sessili con forme intere da lineari-lanceolate a oblanceolate, sono carenate e ristrette alla base. I margini sono denticolati e revoluti. Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da capolini solitari, terminali di tipo radiato e lungamente peduncolati. I capolini sono formati da un involucro, con forme cilindriche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee sono disposte in modo embricato di solito su una sola serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa e a volte è alveolato. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è oblunga; la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere glabra o talvolta pubescente. Possono essere presenti delle ali o degli ispessimenti marginali. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il colore del frutto può essere nero o bruno. Gli acheni sono dimorfici: nei fiori del raggio sono glabri con pappi caduchi; nei fiori del disco sono provvisti di peli mucillaginosi e sono persistenti. Il pappo è formato da numerose setole snelle pluriseriate. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora). Distribuzione e habitatLa specie di questa voce è distribuita in Sudafrica.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base ai dati filogenetici la sottotribù, all'interno della tribù, occupa il "core" della tribù e insieme alla sottotribù Othonninae forma un "gruppo fratello".[10] I seguenti caratteri sono indicativi per la sottotribù:[10]
La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere Phaneroglossa, insieme ai generi Austrosynotis, Dendrosenecio e Oresbia, appartiene ad un clade, debolmente supportato, che dalle analisi filogenetiche risulta in una posizione relativamente basale (si è separato precocemente) nella sottotribù Senecioninae. Il cladogramma seguente (semplificato) mostra l'attuale conoscenza filogenetica di questo gruppo.[10]
I caratteri distintivi per la specie Phaneroglossa bolusii sono:[9]
SinonimiSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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