Per quando noi non ci saremo
Per quando noi non ci saremo è il primo album in studio del gruppo musicale italiano dei Nomadi, pubblicato in Italia dalla Columbia nel 1967.[1] StoriaL'album comprende molte canzoni già pubblicate come singolo a 45 giri già dall'anno precedente come Noi non ci saremo/Spegni quella luce, Come potete giudicar (il primo successo del gruppo), Dio è morto e Per fare un uomo. Oltre alle canzoni in cui compare ufficialmente come autore, Francesco Guccini lo è anche dei brani Noi non ci saremo e Noi, depositate però alla Siae da Tony Verona e dal maestro Mansueto Deponti (che usava lo pseudonimo Pontiack) perché nel 1966 Guccini non era ancora iscritto. Il brano che dà il titolo al disco è una poesia di Guccini su musica di Cesare Tagliazucchi e Beppe Carletti, recitata non da Augusto Daolio, che era la voce solista del gruppo, ma dal doppiatore milanese Luigi Paoletti, non accreditato sul disco. Sono presenti nel disco alcune cover: oltre a Come potete giudicar (The Revolution Kind, successo da solista di Sonny Bono), Ti voglio è la versione in italiano di I want you di Bob Dylan, contenuta in Blonde on Blonde, mentre Quattro lire e noi è My mind's eye, successo degli Small Faces. Baradukà è un brano strumentale, mentre Ma piano (Per non svegliarmi), scritta da Gianni Meccia, era stata presentata con testo differente al Festival di Sanremo 1967, cantata da Nico Fidenco e Cher, senza accedere alla finale. In questo primo album tutte le canzoni sono cantate da Augusto Daolio. TracceLato A
Durata totale: 14:27 Lato B
Durata totale: 14:16 Bonus tracks:
Formazione
Note
Collegamenti esterni
|