Per aspera ad astra oppure Per aspera sic itur ad astra è una frase latina, spesso usata quale motto o incitazione, che significa letteralmente: «attraverso le asperità sino alle stelle». Si tratta di una frase relativamente recente in questa forma, anche se frasi simili si possono trovare nei classici: Virgilio (Eneide IX, 641); Lucio Anneo Seneca, che scrisse nell’opera Hercules furens: "non est ad astra mollis e terris via" ('non esiste alcuna via semplice dalla terra alle stelle').[1]
L’origine risale alla antica Grecia. Si ritiene infatti, sebbene non ve ne sia certezza, che le sue radici si rinvengano nella mitologia greca, secondo la quale solamente gli eroi, una volta morti, avrebbero avuto l’onore di salire all’Olimpo. Questo cammino verso “le stelle” era dunque riservato a chi aveva avuto una vita impavida, per definizione ricca di asperità e pericoli[2].
Utilizzo
L'efficacia del motto è inoltre dovuta alla paronomasia fra i due termini, che gli conferisce un suono altamente espressivo. Altre locuzioni simili, infatti, sono Ad augusta per angusta ("Alle cose eccelse attraverso le difficoltà") e Per crucem ad lucem ("Attraverso la croce si giunge alla luce").
Musica
Nell'album di Franco BattiatoApriti sesamo del 2012 la canzone Caliti Junku riporta, dopo la citazione gluckiana dell'Orfeo ed Euridice ("Che farò senza Euridice?"), le parole "Per aspera ad astra/le asperità conducono alle stelle".
La raccolta dei 15 études de virtuosité, op. 72 per pianoforte di Moritz Moszkowski è intitolata per aspera ad astra.
Questa frase è il titolo di una canzone degli Haggard, gruppo metal tedesco, all'interno dell'album Eppur si muove.
Questa frase è il titolo di un brano dei Fleshgod Apocalypse, celebre band death metal italiana, contenuta nel loro album Opera
L'album di MorganDa A ad A, uscito nel 2007 e sottotitolato "Teoria delle catastrofi", s'ispira proprio a questo motto, che il cantante ha definito più volte come uno dei suoi preferiti.
Questa frase è il motto dell'etichetta discografica indipendente torinese "La locomotiva".
Questa frase è stata anche utilizzata come titolo di un album del 1998 degli Stars of The Lid, duo statunitense di musica drone-ambientale.
Questa frase dà il nome a una VHS pubblicata nel 1996 contenente il concerto tenuto da Mia Martini il 15 maggio 1992 presso il Teatro Nazionale di Milano. È stato ristampato su VHS e DVD nel 2004.
Questa frase viene ripresa (anche se modificata per lo stile del gruppo) nel brano Per Aspera Ad Inferi dell'album Infestissumam della band svedese Ghost.
La frase "Per aspera ad astra" è il titolo dell'album uscito nel 2021 di Daniela Spalletta che contiene anche un brano con lo stesso titolo.
La locuzione simile Ad augusta, per angusta è citata nell'opera Ernani di Giuseppe Verdi (Atto 3 - Scena III).
La locuzione simile Augusta per Angusta viene utilizzata come motto di Gustavo Adolfo II nella traccia Lion from the north dell'album Carolus Rex della band svedese Sabaton.
Cinema
La frase è riportata nel film Elizabethtown (2005), all'interno della mappa stradale creata dalla co-protagonista.
Nel film Il bisbetico domato, Don Cirillo durante l'allenamento dei suoi ragazzi, poco prima di incontrare il suo amico Elia (A. Celentano), cita tale motto per incitarli a dare il meglio in vista della finale di basket.
La frase è il nome del film sovietico di fantascienza del 1981 "Per Aspera Ad Astra" (Через тернии к звёздам).
"Per aspera ad astra" viene citata in una conversazione tra i personaggi interpretati da Gino Cervi e da Vera Carmi nel film del 1945 di Mario Soldati "Le miserie del signor Travet"
Videogiochi
Come motto, compare su numerose insegne attribuite ai giocatori della modalità multiplayer di Battlefield: Bad Company 2.
Presente sul tappo della bottiglia del liquore Anisetta Meletti.
Dal 2019 la compagnia aerea italiana Air Dolomiti ha introdotto nella nuova livrea la scritta "Ad astra" sulla parte inferiore della fusoliera degli aeromobili.
Altro
Il motto è stata registrato, in latino e tradotto in codice Morse, sul Voyager Golden Record, il disco d'oro in duplice copia collocato rispettivamente su due sonde spaziali (Voyager, lanciate nel 1977), contenente vari saluti e messaggi destinati ad eventuali lontane forme di vita intelligenti extraterrestri (programma SETI attivo).
L'ingegnere italiano, inventore e pioniere dell'astronautica Luigi Gussalli usava la frase all'inizio delle sue pubblicazioni a tema aerospaziale negli anni '20, '30 e '40[7][8][9][10][11]
Titolo di una famosa opera di Karl Wilhelm Diefenbach costituita da un fregio lungo ben 68 metri che raffigura in prevalenza sagome umane marcianti. L'opera è conservata nel museo cittadino di Hadamar, in Germania.
Nel romanzo Ci proteggerà la neve della scrittrice Ruta Sepetys, una delle protagoniste, Emilia, si ricorda del motto Per aspera ad astra mentre fugge come profuga polacca dall'avanzata russa verso il nord della Germania.