Pelagosa (posamine)
Il Pelagosa fu un posamine della Regia Marina italiana, entrato in servizio nel 1927 come parte della classe Fasana[1]. Attiva durante la seconda guerra mondiale, la nave fu una delle prime unità affondate poco dopo l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile tra l'Italia e gli Alleati: all'alba del 9 settembre 1943 il posamine, ormeggiato nel porto di Genova per riparazioni dovute a danni subiti in una missione precedente, venne affiancato da un rimorchiatore tedesco che gli intimò la resa; seppur con equipaggio incompleto, il Pelagosa prese il largo scambiando colpi con le armi di bordo con l'unità tedesca[3]. Bersagliato dalle batterie del Forte San Giuliano[3] (o, secondo un'altra fonte, dalla Batteria Monte Moro[4]) cadute in mano ai tedeschi, fu ridotto a malpartito e venne abbandonato dall'equipaggio a meno di due miglia al largo di Priaruggia, presso Quarto dei Mille; i superstiti vennero raccolti dai pescatori locali. Il posamine si inabissò rapidamente rendendo vano il tentativo di due unità tedesche accorse per trainarlo in porto. Il relitto giace capovolto su un fondale di 37 metri ed è stato oggetto di pesanti razzie nel corso degli anni[5]. Note
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