Il Parco marino della Grande barriera corallina si trova lungo la costa nord-orientale dell'Australia e copre e protegge gran parte della barriera corallina australiana.
In superficie si possono vedere migliaia di isole e isolotti, mentre sotto la superficie vi sono banchi corallini.
Sei specie di tartarughe marine si riproducono in questa area: la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata), la tartaruga comune (Caretta caretta), la tartaruga a dorso piatto (Natator depressus), la tartaruga bastarda olivacea (Lepidochelys olivacea) e la tartaruga verde (Chelonia mydas).[11]
Nelle mangrovie e nelle paludi salate costiere vive il coccodrillo marino (Crocodylus porosus).[12]Nelle acque della barriera vivono 17 specie di serpenti di mare (Hydrophiinae), più comuni nelle acque calde della parte meridionale del parco, sino a 50 m di profondità.[8]
Nel parco vivono 175 specie diverse di uccelli[13] tra cui l'aquila pescatrice panciabianca (Haliaeetus leucogaster), il piccione imperiale australiano (Ducula spilorrhoa) e la sterna di Dougall (Sterna dougallii).[4]
La barriera corallina ospita quasi 5.000 specie di molluschi, tra cui la Tridacna gigas, nonché varie specie di nudibranchi e conidi.[4]
Sono segnalate inoltre almeno 330 specie di ascidie e 300–500 specie di briozoi.[10]
Gli ambienti acquatici ospitano oltre 500 specie di alghe[4] e almeno 15 specie di fanerogame marine (Alismatales) che formano vere e proprie praterie sottomarine, che attraggono sia i dugonghi che le tartarughe, che se ne nutrono, che svariate specie di pesci che vi trovano rifugio.[4][14]I generi più comuni sono Halophila (Hydrocharitaceae) e Halodule (Cymodoceaceae).[15]
Le numerose isole che ricadono nel territorio del parco ospitano oltre 2.000 specie di piante, sia arboree che erbacee. La maggiore concentrazione di biodiversità botanica si osserva nelle isole Whitsunday ove sono state censite 1.141 specie.[16]
In corrispondenza delle aree estuarine costiere si sviluppano numerose formazioni di mangrovia e paludi costiere salate che complessivamente coprono un'area di circa 3800 km². Sono state censite 39 specie differenti di mangrovie, tra cui un ibrido (Lumnitzera × rosea) esclusivo di quest'area. Tra le specie epifite ospitate nei mangrovieti meritano una menzione la pianta mirmecofilaMyrmecodia beccarii e l'orchidea Dendrobium mirbelianum.[17]
^ Australian Institute of Marine Science, Soft coral atlas of the Great Barrier Reef, su aims.gov.au, 2002. URL consultato il 27 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2007).
^ Great Barrier Reef Marine Park Authority, Information Fact Sheets No.20 Coral Spawning (PDF), su gbrmpa.gov.au, 2006. URL consultato il 7 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
^ Great Barrier Reef Marine Park Authority, Environmental Status: Marine Mammals, su The State of the Great Barrier Reef Report – latest updates, 2004. URL consultato il 6 novembre 2012.
^abAppendix 2 – Listed Marine Species (PDF), su Fauna and Flora of the Great Barrier Reef World Heritage Area, 2000. URL consultato il 7 novembre 2012.
^Environmental Status: Sharks and rays, su The State of the Great Barrier Reef Report – latest updates. URL consultato il 23 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2007).
^abAppendix 4 – Other species of conservation concern, su Fauna and Flora of the Great Barrier Reef World Heritage Area, 2000. URL consultato il 13 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2007).
^ Great Barrier Reef Marine Park Authority, Environmental Status: Seagrasses, su The State of the Great Barrier Reef Report – latest updates, 2005. URL consultato il 23 maggio 2007.
^Appendix 5 – Island Flora and Fauna, su Fauna and Flora of the Great Barrier Reef World Heritage Area, 2000. URL consultato il 9 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2007).
^ Goudkamp, K. and Chin, A., Mangroves and Saltmarshes[collegamento interrotto], su Chin. A. (ed), The State of the Great Barrier Reef On-line, Great Barrier Reef Marine Park Authority, Townsville, 2006. URL consultato l'8 novembre 2012.