L'edificio sorge su preesistenze trecentesche, come indicano gli elementi di filaretto riportati in luce al piano terreno; per il resto il palazzo è completamente trasformato. L'antica proprietà dei Pazzi è ricordata in facciata da un piccolo stemma con l'arme di famiglia (d'azzurro, a due delfini guizzanti in palo addossati, posti in mezzo a cinque crocette fioronate) e, con più evidenza, dalla stessa arme dipinta sulla volta dei Ciechi che si apre nell'edificio e che consente l'accesso alla retrostante piazza de' Pazzi su cui dava anche il cortile del palazzo della stessa famiglia che oggi è una porzione di palazzo Valori. La volta dei Ciechi pare che avesse preso il nome da un'osteria nella corte dei Pazzi, frequentata dai poveri mendicanti.
Sulla sinistra della stessa volta è un bando dei Signori Otto di guardia e balìa datato 1619, già trascritto da Francesco Bigazzi, che proibisce di fare "sporcitie di sorte alcuna" ("ne vi si orini"):
[A DÌ ...] DICEMBRE 1619 LI SS OTTO DI BALIA DELLA CITTA DI FIRZE PROIBISCONO CHE SOTTO LA VOLTICCOLA DEI PAZZI PER QVANTO TIENE DETTA VOLTICCOLANON VI SI FACCIA SPORCITIE DI SORTE ALCVNA NE VI SI ORINI SO TTO PENA DI SCVDI DVE E TRATI DVE DI FVNE E ARBITRIO DEL MAGISO LORO
La volta si apre come unico accesso sulla piazza dei Pazzi, che appare quasi come un cortile interno, con le porte di servizio del palazzo Pazzi e dell'attiguo palazzo Valori-Altoviti.
Bibliografia
Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, p. 392;
Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, p. 138;
Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 547;
Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 547;
Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 130;
Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, p. 131, n. 108;
Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 33, n. 28;
Claudio Paolini, Borgo degli Albizi. Case e palazzi di una strada fiorentina, Quaderni del Servizio Educativo della Soprintendenza BAPSAE per le province di Firenze Pistoia e Prato n. 24, Firenze, Polistampa, 2008, p. 46, n. 21;
Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, p. 39, n. 33.