La casa di famiglia, comprata nel 1541 da sua madre Lucrezia Petrini, una nobildonna maritata al padre di Andrea, Giovanni pure egli medico, si trovava sul sito dell'attuale palazzo ed era in precedenza appartenuta ai Venturi. Solo nel Seicento venne trasformata nel palazzo che oggi si vede. Le notizie sugli artefici del palazzo sono contraddittorie. Secondo il Ruggieri fu progettato nel portale dal Cigoli, e sarebbe ragionevole presumere di sua mano l'intera facciata. Il pregevole stemma Pasquali sulla cantonata, con un cervo saliente e la stella, fu scolpito invece da Antonio Novelli. Secondo il Baldinucci egli aveva scolpito anche due busti di Mastro Andre e suo figlio Cosimo, dispersi in data imprecisata. Ma se lo stemma venne posto in occasione del rifacimento della facciata si deve presumere che sia stata finita attorno al 1620 (il Novelli è infatti nato nel 1600), ma a quella data il Cigoli era già morto da sette anni. Con l'acquisto del palazzo attiguo dei Portigiani, il palazzo poté ulteriormente essere ampliato verso via Panzani.
Nel 1799 si estinse la famiglia Pasquali e i loro beni passarono per successione ai Capponi; il nome invece si mantenne legandosi alla famiglia Da Cepparello, che divenne Pasquali Da Cepparello.
Oggi il palazzo è stato diviso in più appartamenti condominiali.
Arte e architettura
La pianta del palazzo è sensibilmente incuneata tra le strade ed arriva quasi a lambire il Chiasso Padella. La facciata ha un bel portale a tutto sesto inquadrato da una cornice rettangolare e affiancato da quattro aperture ad arco per botteghe (ancora oggi occupate da negozi), intervallate a loro volta e in maniera simmetriche da una finestra rettangolare per lato. Oltre la cornice marcapiano, il piano nobile presenta una solenne fila di sette finestre con davanzale e timpani alternativamente semicircolari o triangolari. I due piani superiori riprendono la scansione del primo piano con aperture rettangolari più semplice. Sulla cantonata dello stemma lo spigolo è evidenziato da un solido bugnato liscio, mentre su via degli Agli il palazzo ha un aspetto più irregolare, con finestre due aperture ad arco e due moduli di finestre identici all'ordine della facciata principale, seguiti da alcune aperture ad arco ad altezze diverse che corrispondono al vano scale.
Dal portale principale, attraverso un androne voltato, si arriva al cancello monumentale, con un doppio stemma Pasquali-Antinori (simbolo di un'unione matrimoniale con una donna di casa Antinori), che dà l'accesso al piccolo ma elegante cortile interno. con un piccolo porticato sui lati sud ed est, con doppi archi a tutto sesto sorretti da colonne in pietra serena con capitelli compositi. Sul lato nord semicolonne e arcate cieche ripropongono la stessa partitura. Da qui, tramite un'apertura incorniciata da un gradevole stucco che simula un drappeggio alzato da putti, si accede allo scalone per i piani superiori. Un salotto al primo piano fu decorato con affreschi in occasione delle nozze di Cosimo, figlio di Mastro Andrea, con Lisabetta di Girolamo Capponi nel 1582.
Nel palazzo è conservata anche una biblioteca di opere di medicina, grazie alla professione che accomunò i discendenti di casa Pasquali.
Altre immagini
Stemma Pasquali sulla cantonata
Il lato su via degli Agli
Stemma matrimoniale Pasquali-Antinori sulla cancellata
Il cortile
Il cortile
Accesso alla scalinata
Bibliografia
Antonio Fredianelli, I palazzi storici di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2007 ISBN 978-88-541-0920-9
Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995 ISBN 887166230X