PachyplichasPachyplichas Millener, 1988 è un genere estinto di uccelli passeriformi della famiglia degli Acanthisittidae. EtimologiaIl nome scientifico del genere, Pachyplichas, deriva dall'unione delle parole greche παχυς (pachys/pakhus, "spesso") e πλεχασ (plechas, "parte posteriore della coscia"), col significato di "dalle cosce voluminose", in riferimento alla morfologia di questi uccelli. DescrizioneLe specie ascritte al genere sono note solo in base a ritrovamenti di resti allo stato subfossile, che lasciano pensare a uccelli dall'aspetto simile a quello degli attuali scriccioli di roccia, rispetto ai quali erano più grandi (la specie yaldwyini è il più grande acantisittide mai esistito, raggiungendo i 12 cm. mentre P. jagmi era più piccola) e presentavano ali ridotte e bacino forte e dall'osso iliaco eccezionalmente sviluppato, che forniva un'amplissima superficie alla muscolatura delle zampe, allungate, forti e muscolose: tale adattamento delle ossa del bacino, atto a una vita terricola, è analogo per convergenza evolutiva a quello dei ratiti e dei Megalurus neozelandesi. BiologiaSi trattava di uccelli terricoli e molto verosimilmente incapaci di volare, che dovevano con tutta probabilità avere abitudini di vita insettivore e simili a quelle degli affini scriccioli di roccia e dell'estinto scricciolo di Stephens Island: le zampe forti e muscolose servivano loro come ogni probabilità a raspare vigorosamente fra i detriti e le foglie morte al suolo (forse addirittura a grattare via gli strati superiori di corteccia e legno marcescente dai tronchi caduti), in maniera tale da esporre le eventuali prede al di sotto di essi. DistribuzioneIl genere era endemico della Nuova Zelanda, della quale una specie (P. jagmi) occupava l'Isola del Nord e l'altra (P. yaldwyni) viveva nell'Isola del Sud. TassonomiaAl genere vengono ascritte due specie:
Le due specie rappresentano una superspecie, e secondo alcuni sarebbero due sottospecie di un unico animale: nell'ambito della Acanthisittidae, pur presentando affinità comportamentali con lo scricciolo di Stephens Island, essi erano vicini agli scriccioli di roccia del genere Xenicus ed all'estinto scricciolo beccolungo. Bibliografia
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