Figlio di Beltrame e nipote di Elia Gagini (de Gazino), entrambi scultori.
Fra le sue prime opere è il Portale del trionfo Doria, conservato in via Chiossone a Genova, fra le testimonianze più alte dei portali rinascimentali genovesi. Sempre allo stesso Pace o ai suoi collaboratori è attribuito il portale di Palazzo Jacopo Spinola, detto Portale del Trionfo Spinola, gemello del Portale del Trionfo Doria per struttura e iconografia.
Dal 1492 collabora alla decorazione della facciata della Certosa di Pavia. Lavora anche alla chiesa di San Teodoro di Genova, dove scolpisce due tombe Lomellini in collaborazione col Tamagnino[1]. Per il duca di Rohan realizza una fontana.
Filippo Meli, Attività artistica di Domenico Gagini in Palermo (1459-1492). Revisioni, aggiunte e conferme, in Edoardo Arslan (a cura di), Arte e artisti dei laghi lombardi, I, Tipografia Editrice Antonio Noseda, Como 1959, 258, 375-378, 380.
AA.VV., Guida d'Italia, Liguria, TCI, Milano 1982.
Richard V. Schofield, Janice Shell, Grazioso Sironi, (a cura di), Giovanni Antonio Amadeo, Documents / I documenti, Edizioni New Press, Como 1989.
Idem, Avoiding Rome: an Introduction to Lombard Sculptors and the Antique, AL, 100, 1991; Id., Avoiding Rome: Lombard Sculptor and the Antique, Arte Lombarda, Cinisello Balsamo 1992.
Janice Shell, Liliana Castelfranchi (a cura di), G. A. Amadeo, Scultura e architettura del suo tempo, Cisalpino, Milano 1993.
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Riccardo Navone, Viaggio nei Caruggi, edicole votive, pietre e portali, Fratelli Frilli Editori, Genova 2007, 173, 242, 408, 473.
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