OpuntiaOpuntia Mill. è un genere di piante della famiglia delle Cactacee[1] di cui fa parte il più noto fico d'India. Il nome del genere deriva dal greco Opus, per Opunte, l'antica capitale della Locride. Il nome Opuntia venne usato anche da Plinio il Vecchio, ma la pianta che cresceva a quei tempi non ha niente a che vedere con la Opuntia che conosciamo ai giorni nostri e che è originaria dell'America meridionale. DescrizioneHanno fusti cilindrici, piatti o globulari, detti cladodi; molto raramente producono piccole foglie cilindriche che hanno breve vita e appaiono in pochissime specie e ricoperte da un sottile strato ceroso per limitare la traspirazione e quindi la perdita d'acqua. Possiedono un apparato radicale carnoso che si sviluppa soprattutto in larghezza e meno in profondità, capace di colonizzare gli ambienti più impervi alla ricerca di acqua e nutrimento. I fiori solitari delle Opuntia sono molto vistosi e alla loro sfioritura seguono dei frutti ovoidali contenenti parecchi semi, sulla buccia poi si notano delle piccole protuberanze disposte quasi simmetricamente tra di loro munite di piccolissimi aculei, quasi invisibili, che producono a contatto con la pelle un continuo fastidio. TassonomiaIl genere comprende oltre 130 specie tra cui:[1]
UsiL'Opuntia ficus-indica (fico d'India) è la specie più conosciuta e cresce spontanea in tutto il Mediterraneo. In lingua inglese viene chiamata indian fig, barbary fig o prickly pear mentre in spagnolo è nota sotto il nome di nopal o tuna. Le "foglie" carnose della pianta vengono usate per l'alimentazione dei bovini e dei suini (Messico, Africa, Australia, Brasile), mentre il frutto molto ricco di vitamina C viene consumato come delicatezza, trasformato in marmellata, sciroppo e anche in bevande alcoliche (in Messico: conche). Sulla Opuntia vive spesso la cocciniglia, un insetto di cui si conoscono un migliaio di specie: dai corpi essiccati delle femmine del Dactylopius coccus, originario del Messico e già usato per tinture dagli Aztechi, viene estratto l'acido carminico che è un colorante rosso-vivo usato per cosmetici, pigmenti, inchiostri e soprattutto nell'industria alimentare per conferire un aspetto più gradevole a cibi e bevande. ColtivazioneLa loro coltivazione richiede un terriccio molto drenante e roccioso e, se coltivate in vaso, la terra deve essere concimata e mista a sabbia grossolana; l'esposizione deve essere in pieno sole, le annaffiature regolari in estate vanno completamente sospese in inverno; in questa stagione, le piante - che sopportano anche il freddo - andranno tenute all'aperto ad una temperatura che non superi i 5 o 7 °C per evitare un prolungamento con conseguente indebolimento degli articoli della pianta. La moltiplicazione avviene sia per seme usando un miscuglio di terra e sabbia umida, e mantenendo una temperatura di 21 °C, o più semplicemente staccando un articolo o tagliando la cima di una forma tubolare che verrà preventivamente fatta asciugare e appoggiata a una base di sabbia pura dove la parte tagliata verrà sorretta da paletti provvisori. Note
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