L'omicidio di Kim Wall (in Danimarca noto come Ubådssagen, o come "il giallo del sottomarino")[1] venne commesso il 10 agosto 2017 nella baia di Køge. La vittima era una giornalista libera professionista svedese che venne uccisa durante un viaggio con Peter Madsen a bordo del suo sommergibile tascabile. Il corpo venne ritrovato smembrato in mare. Il 25 aprile 2018, Madsen è stato dichiarato colpevole di omicidio e condannato all'ergastolo dal tribunale di Copenaghen.[2]
Il 10 agosto 2017, la Wall e il suo fidanzato Ole Stobbe si stavano preparando a dare una festa di commiato a Refshaleøen, prima del loro trasferimento a Pechino previsto per il 16 agosto. Poco prima della festa, Kim ricevette un messaggio dall'inventore Peter Madsen (a cui aveva richiesto un'intervista) che la invitava a intervistarlo a bordo del suo sottomarino UC3 Nautilus. Lei acconsentì a raggiungerlo e stare con lui due ore, e s'imbarcò sul Nautilus intorno alle 19:00 ora locale (UTC+2). Il sottomarino non riuscì a tornare in porto e Stobbe chiamò la polizia all'1:43 per segnalare la scomparsa della Wall. Il sottomarino fu avvistato nella Baia di Koge poco a sud-est di Amager dal faro di Drogden alle 10:30; affondò alle 11:00. Madsen venne arrestato dopo esser stato recuperato dalla baia, e accusato di omicidio colposo; la polizia sospettava che avesse fatto lui stesso affondare il sottomarino.[15][16]
Madsen il 5 settembre testimoniò in un'udienza che Wall era morta dopo esser stata colpita in testa dal portellone del sottomarino.[17] L'accusa dichiarò che la polizia aveva trovato nel computer di Madsen dei video che mostravano l'uccisione di alcune donne,[18] e che dei testimoni sostenevano di aver visto Madsen guardare dei video di decapitazioni e praticare asfissia erotica.[19] Il 6 ottobre, dei poliziotti trovarono nella Baia di Koge due buste di plastica contenenti la testa, le gambe, i vestiti della donna, ed un coltello; sei giorni dopo, fu trovata in acqua una sega.[20] L'autopsia inoltre non trovò segni di trauma da impatto nella testa[21] e non determinò la causa di morte.[22][23] In seguito, sempre nel mese di ottobre, Madsen cambiò la sua versione dei fatti, ammettendo di aver smembrato il corpo ma continuando a negare di averla volontariamente uccisa; disse che forse era morta in seguito all'entrata di gas di scarico nel sottomarino, mentre lui si trovava sul ponte.[24][25] L'autopsia non mostrò però nulla che facesse pensare alla presenza di gas di scarico nei polmoni della Wall.[26] Il 21 e 29 novembre, dei poliziotti trovarono le braccia della Wall nella baia.[27][28][29]
Processo
Il 16 gennaio 2018, Madsen è stato accusato di omicidio, vilipendio di cadavere, e stupro. Il pubblico ministero l'ha inoltre accusato di aver torturato Wall prima di ucciderla, tagliandole la gola o strangolandola.[30][31] Madsen si è dichiarato non colpevole di omicidio; il processo è iniziato l'8 marzo.[32] Il 25 aprile, è stato dichiarato colpevole dei tre capi d'accusa e condannato all'ergastolo. Madsen ha presentato appello e il 26 settembre, l'Alta Corte della Danimarca orientale ha confermato la sentenza.[33]
In carcere
Nell'agosto 2018, Madsen è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato aggredito in prigione da un detenuto di 18 anni.[34] In un documentario danese nel settembre 2020, Madsen ha ammesso di aver commesso il delitto.[35]
Il 20 ottobre 2020, Madsen ha tentato l'evasione dal carcere minacciando lo psicologo del carcere, usando un "oggetto simile a una pistola", prima di fuggire equipaggiato con un oggetto che sosteneva essere una cintura bomba. La squadra di artificieri è stata dispiegata e Madsen è stato circondato e arrestato dalla polizia a 500 metri dalla prigione, successivamente è stato ripreso in custodia.[36][37]
Note
^(DA) Ubådssagen, su nyheder.tv2.dk. URL consultato il 25 aprile 2018.