Gli arnesi umani sono i più importanti oggetti ritrovati in questa zona. L'abbondanza di asce (amigdale) è tipica del periodo acheuleano, nel quale furono costruite da ominidi tra i 600 000 ed i 900 000 anni fa,[7] lungo quella che allora era la costa di un lago ora prosciugatosi. Sono stati trovati anche fossili di vari animali, tra cui specie estinte di ippopotami, elefanti, zebre, giraffe e babbuini, probabilmente macellati con le asce.[1][3]
Nel giugno 2003 una squadra guidata da Potts scoprì in situ un osso frontale.[8] Altre parti del piccolo cranio (chiamato KNM-OL 45500) furono trovate nei mesi successivi. Il reperto ha una datazione di 900 000-970 000 anni e probabilmente apparteneva ad Homo erectus, il che lo rende il primo fossile umano trovato in zona.[9] I fossili si trovavano nello stesso livello stratigrafico di due asce e numerose lame, vicino a grandi depositi di asce.[1]
Geologia
La conservazione di asce del periodo acheuleano è stata possibile grazie alla caduta di molta cenere alcalina dai vulcani che circondano il sito, attivi in quel tempo. I monti Suswa e Longonot non sono di origine vulcanica, e le loro crepe possono aver contribuito all'accumulo di cenere nel bacino di Olorgesailie. Successivi movimenti della terra hanno permesso la stratigrafia e, conseguentemente, la conservazione degli oggetti.[2] L'esistenza di laghi e paludi temporanee dimostrano un clima umido a metà del Pleistocene. I sedimenti lasciati dal lago coprono un'area di circa 130 km2.[2] Di tutti i manufatti, il 99% sono stati costruiti con lava locale, in particolare trachite, anche se sono stati trovati anche piccoli quantitativi di quarzite ed ossidiana che richiedevano un trasporto di 16-40 km.[10]
^ J. Cela-Conde, Camilo; Conde, Camilo Josڴae, Cela; Ayala, Francisco José, Human Evolution: Trails from the Past, Oxford, Oxford University Press, 2007, ISBN 0-19-856780-4. pp. 212-13