Si laurea con lode in Economia e Commercio presso l'Università di Roma nel 1963, con una tesi su "Gli intervalli temporali nell’azione economica pubblica", il cui relatore è Federico Caffè[2]. Oltre a Federico Caffè, suo principale riferimento, gli insegnamenti di Giuseppe Guarino e Bruno De Finetti influiscono profondamente sul suo pensiero e orientamento scientifico. Di Federico Caffè è stato successore nella cattedra di politica economica e finanziaria alla Sapienza, dal 1984 al 2011.
Dal 2007 al 2009 è stato editor della “Rivista italiana degli economisti” e dell'Infer Journal[3][4].
Nel 2014 gli è stato attribuito il titolo di professore emerito "per il contributo di estrema rilevanza apportato all'avanzamento della sua disciplina, nonché per il prestigio conferito all'Ateneo".[5]
Sulla scia dei lavori di Ezio Tarantelli si interessa di neocorporativismo, esaminando le conseguenze macroeconomiche dei patti sociali, i loro effetti per i soggetti interessati[8], la scarsa fattibilità dei patti stessi in assenza di un opportuno "scambio economico" o "politico", la necessità di un patto per l'incremento della dinamica della produttività in Italia[9], la sostituibilità del neo-corporativismo con istituzioni alternative quali il grado di conservatorismo della banca centrale e le implicazioni sugli assetti istituzionali dell'Unione europea[10].
I contributi più rilevanti degli ultimi anni sono in materia di fondamenti e teoria della politica economica. Questa disciplina non soltanto viene sistematizzata, con diverse monografie, ma ne vengono approfondite alcune basi portanti (come la teoria della responsabilità personale come base per le politiche redistributive e la teoria dei beni pubblici). Il contributo più innovativo è in materia di teoria della politica economica e ha dato luogo alla monografia scritta con Andrew Hughes Hallett e Giovanni Di Bartolomeo, edita da Cambridge University Press nel 2013, con la quale si fissano sia le condizioni generali di efficacia degli strumenti di politica economica sia quelle di esistenza, unicità e molteplicità dell'equilibrio nei giochi strategici di politica economica. Viene così riformulata su nuove basi, inattaccabili dalla critica, con la quale Lucas aveva dimostrato l’inefficacia di ogni azione pubblica, la teoria classica della politica economica introdotta da Jan Tinbergen, Henri Theil e Ragnar Frisch.
Quando il premio Nobel per l'economiaAmartya Sen parla di Acocella nella sua presentazione del libro “The Foundations of Economic Policy”, intende sottolineare la stima di cui gode fuori del suo paese, tra i suoi colleghi accademici, l'economista italiano, il cui manuale citato lo inserisce di diritto all'interno del ristretto gruppo di autori che più hanno contribuito alla moderna della Teoria della Politica Economica, che ha inglobato quella classica[11].
1975 - N. Acocella, "Imprese multinazionali e investimenti diretti. Le cause dello sviluppo", Giuffrè, Milano.
1983 - N. Acocella, "L'impresa pubblica italiana e la dimensione internazionale: il caso dell'IRI", Einaudi, Torino, ISBN 978-88-06-05586-8.
Due volumi pubblicati anche in inglese, dalla Cambridge University Press (nel 1998 e 2005 rispettivamente) e tradotti in cinese, polacco, croato:
1994 - N. Acocella, "Fondamenti di politica economica: valori e tecniche", Nuova Italia Scientifica, Roma, 1a ed, ISBN 978-88-430-6324-6.
1999 - N. Acocella, "Politica economica e strategie aziendali", Carocci, Roma, ISBN 978-88-430-5690-3.
2007 - N. Acocella e R. Leoni (a cura di), "Social pacts, employment and growth: a reappraisal of Ezio Tarantelli's thought", Springer Verlag, Heidelberg, ISBN 978-3-7908-1915-1.
2010 - N. Acocella (a cura di), "Luigi Einaudi: studioso, statista, governatore", Carocci, Roma, ISBN 978-88-430-5660-6.
Premio “Economia Internazionale” ricevuto dalla Camera di commercio di Genova e dall'Istituto di economia internazionale (Iei) "per il suo contributo al dibattito su un nuovo patto sociale per la produttività"[13].
^Curriculum Vitae del Prof. Acocella, in lingua inglese, con indicazione dell'esperienza da "editor" per l' "Infer Journal", sul sito della Sapienza Università di Roma.
^Deliberazione n. 461/14 con cui il Senato Accademico con voto unanime approva il conferimento del titolo di professore emerito a Nicola Acocella sul sito della Sapienza Università di Roma.
^«Professor Nicola Acocella has provided an illuminating and challenging account of the foundations of economic policy. His analysis covers the established ground as well as providing new departures, the book is a rich addition to the existing literature», testo tratto dall'ultima di copertina del libro “The Foundations of Economic Policy. Values and Techniques”.