Neogale africana
La donnola dal ventre rigato (Neogale africana (Desmarest, 1818)) è una specie della famiglia dei Mustelidi originaria del Sudamerica. La prima descrizione della specie venne fatta a partire da un esemplare museale erroneamente considerato proveniente dall'Africa, da cui il nome scientifico. Precedentemente classificata nel genere Mustela, è stata inserita nel 2021, assieme ad altre quattro specie, nel genere Neogale.[2] DescrizioneLa donnola dal ventre rigato, la più grande delle tre specie sudamericane del genere Neogale, misura 43-52 cm di lunghezza, compresa la coda, lunga 16-21 cm. Presenta la tipica struttura fisica delle donnole, con torso lungo e sottile e zampe e orecchie brevi. È ricoperta da una corta pelliccia di colore variabile dal rossastro al marrone scuro sulle regioni superiori, e marroncino-arancio chiaro su quelle inferiori. Una striscia di peli dello stesso colore di quelli che ricoprono la parte superiore del corpo corre lungo il centro del petto e della gola. Le vibrisse sono brevi e le piante dei piedi quasi prive di peli. Le femmine hanno tre paia di mammelle[3]. Distribuzione e habitatLa donnola dal ventre rigato vive nel bacino del Rio delle Amazzoni, nel Brasile settentrionale e nelle regioni orientali di Perù ed Ecuador. Tuttavia l'esatta estensione del suo areale non è nota, e con molta probabilità la specie è presente anche nella Colombia meridionale, in Venezuela e nelle Guyane, nonché nella Bolivia settentrionale. Questa regione è ricoperta dalla foresta pluviale tropicale e, nonostante non si conoscano quali tipi di habitat siano prediletti dalla specie, questa è stata perlopiù rinvenuta in prossimità dei fiumi[1][3]. BiologiaLa donnola dal ventre rigato è stata vista raramente e conosciamo ben poco delle sue abitudini. Si nutre di roditori e altri piccoli mammiferi[4], ed è stato segnalato che costruisca tane nei monconi degli alberi cavi[4]. La sua presenza è stata registrata dal livello del mare fino a 1.250 m di altitudine[3], ed è stata vista nuotare in fiumi o estuari, spesso anche a grande distanza dalla costa[5]. TassonomiaGli studiosi riconoscono due sottospecie[6]:
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