Museo del pomodoro
Il Museo del pomodoro è un museo etnografico dedicato al pomodoro, collocato all'interno della Corte di Giarola, tra Collecchio e Ozzano Taro, zona storicamente vocata alla produzione e alla trasformazione del pomodoro, in provincia di Parma.[1] StoriaNel 2001 fu fondato il "Comitato Promotore dei Musei del Cibo", dal 2003 Associazione dei Musei del Cibo della Provincia di Parma, che riuniva la Provincia di Parma, i Comuni di Soragna, Langhirano e Collecchio, i consorzi di tutela dei Prodotti Tipici, la Camera di Commercio di Parma e le associazioni economiche di categoria; l'ente da allora si occupò della creazione e gestione della rete di Musei del Cibo nella provincia di Parma, avviando una serie di lavori che interessarono alcuni edifici pubblici, tra cui, dal 2004, la Corte di Giarola.[2] Il museo del pomodoro, collocato al piano terreno dell'ala ovest della grande corte rurale medievale, trasformata alla fine del XIX secolo in fabbrica di conserva e caseificio,[1] fu inaugurato il 25 settembre del 2010 con un convegno dedicato a "Il pomodoro a Parma: storia, imprenditorialità e gusto", cui intervennero Tullio Gregory, direttore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, il nutrizionista Giorgio Calabrese, il giornalista gastronomico Davide Paolini e Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo.[3][4][5] Percorso espositivoIl percorso espositivo, collocato all'interno delle antiche stalle della corte rurale, in continuità col Museo della pasta, è suddiviso in sette sezioni.[6] La prima sezione, caratterizzata dalla presenza di una grande scultura centrale raffigurante un pomodoro sezionato, descrive, attraverso una serie di pannelli, il pomodoro, le numerose varietà esistenti e la storia del suo arrivo in Europa dal continente americano.[6] La seconda illustra, attraverso alcune immagini e oggetti storici, lo sviluppo dell'industria di trasformazione del pomodoro nel Parmense.[7] La terza descrive, attraverso l'esposizione di 14 macchinari d'epoca, lo sviluppo delle tecnologie produttive.[7] La quarta illustra, attraverso la ricca collezione di cassette di pomodori, apriscatole,[7] latte e tubetti, il prodotto finito e gli imballaggi.[8] La quinta descrive, attraverso alcuni pannelli, lo sviluppo dell'industria meccanica.[8] La sesta illustra, attraverso immagini e pannelli, i protagonisti e i lavori in fabbrica.[8] La settima infine descrive, attraverso pannelli, cartoline, dépliant pubblicitari, sculture e cataloghi, la cultura del "Mondo Pomodoro".[8] Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|