Avendo una declinazione di +54° 55', Mizar è una stella dell'emisfero boreale e appare circumpolare già nelle zone temperate dell'emisfero boreale, più a nord della latitudine 35° N, mentre l'osservazione dall'emisfero australe risulta penalizzata, e la stella non sorge mai più a sud del parallelo 35° S. Avendo una magnitudine di +2,23, la stella è facilmente individuabile anche dai piccoli e medi centri urbani moderatamente affetti da inquinamento luminoso.
Le persone di buona vista possono notare accanto a Mizar una debole stella compagna appena a est, chiamata Alcor oppure 80 Ursae Majoris. Le due sono a volte chiamate rispettivamente il Cavallo e il Cavaliere da una traduzione dalla lingua persiana, e l'abilità nel vederle entrambe è un test tradizionale della vista (usato già in antichità: era una delle prove attitudinali per le aspiranti guardie dell'imperatore nei paesi arabi). Alcor ha magnitudine apparente +4,02 e un tipo spettrale A5 V. La sua magnitudine la renderebbe relativamente facile da scorgere, se non fosse così vicina alla più brillante Mizar.
Sistema stellare
Mizar e Alcor sono separate da quasi 12 minuti d'arco, e nonostante condividano la stessa origine e lo stesso moto proprio nello spazio non è certo che siano legate gravitazionalmente tra loro. La stima media della distanza di Mizar ha un alto, da cui ne deriva che la loro separazione sarebbe di 74000±39000au. Nel caso che le due stelle fossero esattamente alla stessa distanza da noi la loro separazione sarebbe di "soli" 17.800 UA (0,28 a.l.), mentre la stima più elevata sulla loro reale separazione le porrebbe a quasi due anni luce una dall'altra.[3]
La secondaria, Mizar B, ha magnitudine 4,0 e tipo spettrale A1, e si trova a 380 au dalla primaria (Mizar A). Le due stelle orbitano l'una attorno all'altra con un periodo di duemila anni. Mizar A divenne poi la prima binaria spettroscopica a essere scoperta, per merito di Edward Charles Pickering nel 1889. Le due componenti sono entrambe circa 35 volte più luminose del Sole, e orbitano l'una rispetto all'altra in soli 20 giorni. Anche Mizar B e Alcor sono binarie spettroscopiche, portando il numero totale di stelle del sistema a sei.
Il nome viene dall'arabo ed è una ripetizione di Merak; sembra che Giulio Cesare Scaligero, nel XVI secolo lo abbia cambiato in Mizar, dall'arabo ميزر mīzar, che significa "cintura"[6].
^ Umberto Fedele, Le prime osservazioni di stelle doppie, su leo.astronomy.cz. URL consultato il 28 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).