Miricacalia makineana
Miricacalia makineana (Yatabe) Kitam., 1936 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae). Miricacalia makineana è anche l'unica specie del genere Miricacalia Kitam., 1936.[1][2] EtimologiaIl nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Ryôkichi Yatabe (1851-1899) e Siro Kitamura (1906-2002) nella pubblicazione "Acta Phytotaxonomica et Geobotanica." ( Acta Phytotax. Geobot. 5(3): 214 ) del 1936. Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione. DescrizioneHabitus. Miricacalia makineana ha un habitus di tipo erbaceo perenne. Le superfici delle piante sono pubescenti per peli villosi.[3][4][5][6][7] Radici. Le radici sono secondarie da rizoma. Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Foglie. Le foglie sono poche disposte in modo alternato e sono picciolate. Il contorno della lamina è lobato-palmato. Le venature sono palmate. Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in racemi allungati. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide. Alla base dell'involucro (la struttura principale del capolino) è presente un calice formato da alcune brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee sono disposte in modo più o meno embricato di solito su una sola serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo, a volte alveolato, è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa, piatta o conica. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, tubulosi e actinomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è strettamente ellittico-oblunga; la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere glabra. Il carpoforo è lungo e distinguibile con all'apice un becco. Il pappo è formato da numerose setole snelle, bianche o fulve. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Distribuzione e habitatLa specie di questa voce è distribuita in Giappone.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][6][7] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Tussilagininae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La sottotribù descritta in tempi moderni da Bremer (1994), dopo le analisi di tipo filogenetico sul DNA del plastidio (Pelser et al., 2007) è risultata parafiletica con le sottotribù Othonninae e Brachyglottidinae annidiate al suo interno. Attualmente con questa nuova circoscrizione la sottotribù Tussilagininae s.s. risulta suddivisa in quattro subcladi.[7] Il genere di questa voce appartiene al subclade chiamato "L-C-P" (complesso Ligularia-Cremanthodium Parasenecio Liu et al., 2006) formato inizialmente dai seguenti generi: Cremanthodium, Farfugium, Ligularia, Ligulariopsis, Miricacalia, Parasenecio, Sinacalia , Syneilesis. Questo gruppo, in gran parte asiatico, del quale alcuni genere non sono monofiletici (Parasenecio, Cremanthodium e Ligularia), è risultato, da un punto di vista filogenetico, molto complesso e articolato (le prime analisi ne hanno evidenziato una estesa politomia). Uno dei pochi assemblaggi, nidificati all'interno del complesso L-C-P, che riceve un elevato supporto dalle analisi filogenetiche del DNA del ITS (Internal Transcribed Spacer) e del DNA del plastidio, è la sottotribù informale Tephroseridinae Jeffrey & Chen, 1984 composta dai generi Nemosenecio, Sinosenecio e Tephroseris.[7] Il genere di questa voce, dalle analisi cladistiche del DNA, risulta formare con il genere Japonicalia, da poco segregato dal genere polifiletico Parasenecio, un "gruppo fratello".[13] l cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[13] e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica del gruppo (il cladogramma deriva dalle analisi del DNA dei plastidi; un cladogramma lievemente diverso si ottiene dalle analisi dal DNA del nucleo dei ribosomi). I due nuovi generi Taimingasa e Vickifunkia risultano da una segregazione dal genere Parasenecio e rispettivamente da Ligularia.[13]
I caratteri distintivi per la specie Miricacalia makineana sono:[6]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 52, 54 e 60.[6] SinonimiSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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