FarfugiumFarfugium Lindl., 1857 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2] EtimologiaIl nome scientifico del genere è stato definito dal botanico John Lindley (1799-1865) nella pubblicazione " Gardeners' Chronicle. London" ( Gard. Chron. 1857(1): 4 ) del 1857.[3] DescrizioneHabitus. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo perenne. Possono essere decidue o talvolta sempreverdi. Le superfici delle piante possono essere sia glabre che pubescenti per peli semplici.[4][5][6][7][8][9] Radici. Le radici sono secondarie da rizoma (i rizomi sono lunghi e spessi). Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice (scaposa con poche foglie). La base può essere densamente lanosa. Foglie. Le foglie sono basali disposte in modo alternato e sono picciolate. Il picciolo, alla base, è lungamente inguainato. Le foglie sono involute e racchiuse a forma di pugno. Il contorno della lamina è intero con varie forme (ovato-cordate o reniformi). I margini sono dentato-seghettati. Le venature sono palmate; la superficie superiore è densamente pelosa. Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi (o pochi) capolini raccolti in racemi panicolati o corimbi. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. Alla base dell'involucro (la struttura principale del capolino) è presente un calice formato da alcune brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro, con forme campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee sono disposte in modo più o meno embricato di solito su due serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo, a volte alveolato, è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è piatta. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili e disposti su una sola fila; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è oblunga; la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere pubescente. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo è formato da numerose setole snelle, bianche o fulve, denticolate. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Distribuzione e habitatLe specie di questo genere sono distribuite in Asia orientale.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][7][8] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Tussilagininae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La sottotribù descritta in tempi moderni da Bremer (1994), dopo le analisi di tipo filogenetico sul DNA del plastidio (Pelser et al., 2007) è risultata parafiletica con le sottotribù Othonninae e Brachyglottidinae annidiate al suo interno. Attualmente con questa nuova circoscrizione la sottotribù Tussilagininae s.s. risulta suddivisa in quattro subcladi.[8] Il genere di questa voce appartiene al subclade chiamato "L-C-P" (complesso Ligularia-Cremanthodium Parasenecio Liu et al., 2006) formato inizialmente dai seguenti generi: Cremanthodium, Farfugium, Ligularia, Ligulariopsis, Miricacalia, Parasenecio, Sinacalia , Syneilesis. Questo gruppo, in gran parte asiatico, del quale alcuni genere non sono monofiletici (Parasenecio, Cremanthodium e Ligularia), è risultato, da un punto di vista filogenetico, molto complesso e articolato (le prime analisi ne hanno evidenziato una estesa politomia). Uno dei pochi assemblaggi, nidificati all'interno del complesso L-C-P, che riceve un elevato supporto dalle analisi filogenetiche del DNA del ITS (Internal Transcribed Spacer) e del DNA del plastidio, è la sottotribù informale Tephroseridinae Jeffrey & Chen, 1984 composta dai generi Nemosenecio, Sinosenecio e Tephroseris. Il genere Farfugium ha una posizione "basale", ossia è il primo genere che da un punto di vista evolutivo si è separato dal resto del gruppo e con esso forma un "gruppo fratello".[8] l cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[15] e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica del gruppo (il cladogramma deriva dalle analisi del DNA dei plastidi; un cladogramma lievemente diverso si ottiene dalle analisi dal DNA del nucleo dei ribosomi). I tre nuovi generi Japonicalia, Taimingasa e Vickifunkia risultano da una segregazione dal genere Parasenecio per i primi due e da Ligularia per l'ultimo.[15]
I caratteri distintivi del genere Farfugium sono:[7]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 60 e 62.[7] Elenco delle specieQuesto genere ha 2 specie:[2]
Specie della flora italianaNella flora spontanea italiana in Sicilia è presente la specie, introdotta e naturalizzata, Farfugium japonicum.[16][17] Note
Bibliografia
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