Il nome Isola di Mezzo deriva dal fatto che essa si trova tra l'isola di Giuppana (Šipan) e Calamotta (Koločep).
Delle 13 isole, tra grandi e piccole, che compongono l'arcipelago, l'Isola di Mezzo, dopo l'isola di Giuppana è la più grande per estensione e la più sviluppata sotto il profilo turistico.
L'isola è raggiungibile via nave da Ragusa, Valdinoce (Orašac) e Malfi. L'isola è famosa per le spiagge sabbiose ed in particolare quella a sud di Valle Bisson[9][12], Sugn[7] o Sciugn[6] (uvala Šunj).
Mezzo è separata dalla costa dalmata dal canale di Calamotta[13][14] o Calamota[11][15] (Koločepski kanal) e si trova di fronte a Cannosa (Trsteno), da cui dista circa 2,5 km[2]. A nord-ovest la Bocca o Porta di Mezzo[9] (Lopudska Vrata) la separa da Giuppana, mentre a sud-est il passaggio Bocca di Calamotta[12] (Koločepska Vrata) la separa dall'omonima isola.
L'isola ha una superficie di 4,38 km²[1], lo sviluppo costiero è di 14,63 km[1], l'elevazione massima è quella del monte Mezzo[9] (Polačica), 215,6 m s.l.m.[2], che si trova a nord-est, accanto ad esso su un'altura di 179 m, visibile anche da lontano, c'è il cosiddetto Forte Spagnolo[12][16] (Sutvrac) del 1563, ormai in rovina[16]. Il secondo rilievo dell'isola è il monte Balocovo[6] (Balokovo), 197 m[2], situato a sud-ovest.
L'isola è caratterizzata da una costa nord-est quasi del tutto lineare e da due ampie baie opposte: la Rada di Mezzo[7][9][12] (uvala Lopud) rivolta a nord-ovest, delimitata da punta Benossa[9] o Benesin[17] (Benešin rat), e punta San Michele[9][11] o della Santissima Trinità[18] (rt Trojica); e Valle Bisson rivolta a sud-est, delimitata da punta Mercica[9], Mercizza[6], Morcize[11] o Mereizze[7] (rt Mrčica) e punta Poluga[7][9][11] o Polughe[6] (rt Poluge).
scoglio San Michele[9][19], Marvich[7] o Marnich[11] (hrid Sutmiho), situato a nord-est di punta San Michele, vicino alla costa; ha un'area di 1043 m²[20]42°41′54″N 17°56′50″E42°41′54″N, 17°56′50″E.
scogli Scupielli[9][21] o Scupieli[6] (dal grecoskupulos, scogli[9]), situati a sud di Valle Bisson:
Scupielli grande[21], scoglio Scupielli[12] o scoglio Donzella[7][11] (Veliki Skupio), a sud-est di punta Mercica, a circa 780 m; ha un'area di 2980 m²[20]42°40′18″N 17°57′54″E42°40′18″N, 17°57′54″E.
Scupielli piccolo[21] (hrid Mali Skupio), a soli 50 m da punta Mercica; ha un'area di 800 m²[20]42°40′30″N 17°57′26″E42°40′30″N, 17°57′26″E.
Già abitata in preistoria (sul castelliere del monte Mezzo furono rinvenute ceramiche illiriche prodotte in loco), la località di Mezzo fu fondata nel IV secolo a.C. da coloni Greci che la chiamarono Delaphodia[8][9]; i Romani la conquistarono nel II secolo a.C. e le imposero, prima, il nome di Dalafota, poi, Lafota[8][9].
Dopo la caduta dell'Impero romano la Dalmazia meridionale, dal Narenta al Drin, passò sotto dominio bizantino.
Tra il 614 e il 615 iniziò l'orda àvaro-slava che raggiunse la costa della Dalmazia. L'imperatore Eraclio chiese aiuto contro di loro ai Serbi bianchi della Lusazia che nell'anno 630 occuparono le terre invase dagli Avari, liberandole. Come ricompensa, Eraclio permise ai Serbi di instaurare principati autonomi governati da un principe (in serbožupan, жупан), comunque, sotto la sovranità bizantina.
L'isola fece quindi parte della Pagania (a differenza della vicina Ragusa parte del themaDalmatia), poi inglobato nel Gran principato di Rascia.
Nel 1080 venne donata da Silvestro, principe serbo di Rascia, alla Repubblica di Ragusa[9].
Tra il 1205 al 1358 fu sotto amministrazione veneziana, come il resto della Repubblica ragusea; ritornata indipendente la Repubblica di Ragusa, l'isola ne seguì le sorti fino al 1808 quando venne inglobata per un breve periodo nel Regno d’Italia napoleonico. Ma già nel 1809, col Trattato di Schönbrunn entrò a far parte delle Province Illiriche.
Nell'estate del 1813 il villaggio di Mezzo subì il bombardamento da parte degli Inglesi che ridussero a rovine il Forte Spagnolo (Sutvarac), posto accanto alla cima del monte Mezzo.[16]
^abcdef G. Giani, Carta prospettiva delle Comuni censuarie della Dalmazia, foglio 12, 1839. Fondo Miscellanea cartografica catastale, Archivio di Stato di Trieste.
^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 476, ISBN978-88-85339293.
G. Giani, Carta prospettiva delle Comuni censuarie della Dalmazia, foglio 12, 1839. Fondo Miscellanea cartografica catastale, Archivio di Stato di Trieste.