Nel 1888 fu ancora a Buenos Aires per una serie di impegni, ma per una specie di fobia dei viaggi in mare non si recò mai più oltreoceano.
Nel 1892 a Roma è Simon Boccanegra diretto da Mascheroni con Hariclea Darclée e Giovanni Battista De Negri e Gianni Rantzau nella prima assoluta di I Rantzau di Mascagni diretto da Rodolfo Ferrari con Fernando De Lucia e la Darclée al Teatro La Pergola di Firenze e diretto dal compositore a Roma.
A partire dal 1892 fu ospite ed incontrastato mattatore della produzione operistica russa per ben 23 stagioni consecutive (fino al 1916); divenne, infatti, il cantante favorito dello zar e dell'aristocrazia russa, condizione che gli valse il mitico titolo di "Re dei baritoni e baritono dei re". Nel 1902 andò in scena a San Pietroburgo nel Werther di Jules Massenet nel ruolo del protagonista, originariamente scritto per tenore, adattato appositamente per lui al registro di baritono dal compositore francese, tale era il prestigio del cantante italiano.
Nel 1893 al Teatro San Carlo di Napoli canta in Crispino e la comare (opera) con la Darclée e De Lucia.
Durò in carriera fino a 70 anni (1927) grazie ad una tecnica considerata prodigiosa e ad una invidiabile intelligenza artistica.
Erede indiscusso della vocalità "dolce" di Antonio Tamburini, Battistini era uso smorzare gli impeti vocali derivati da Ronconi ed evidentissimi in Titta Ruffo in una soave eleganza fatta di sussurrate proporzioni. Valgono ancor oggi, a testimonianza di quel gusto, i dischi di arie d'opera e romanze da salotto in cui il timbro chiaro e luminoso (alle nostre orecchie quasi tenorile) di Battistini viene supportato da fiati ampi e vezzi chiaroscurali tipici di un canto elegante e manierato ormai scomparso.
Archivi di Teatro Napoli, Foto di Mattia Battistini, su archiviteatro.napolibeniculturali.it. URL consultato il 13 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).