Massimo Della Valle
Massimo Della Valle
Massimo Della Valle (Bari , 22 ottobre 1957 ) è un astrofisico italiano .
Biografia
Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Calini di Brescia, si è laureato in Astronomia presso l'Università degli Studi di Padova , sotto la guida di Leonida Rosino . Ha poi iniziato il dottorato di ricerca in URSS , presso l'Osservatorio di Byurakan in Armenia , completato nel 1988. Ha lavorato alla SISSA di Trieste (1989), all'European Southern Observatory (ESO) in Cile (1990-1994) e a Monaco di Baviera (2007-2008). È stato visiting scientist all'Hubble Space Telescope Institute di Baltimora (1995-2000) e al KAVLI Institute di Santa Barbara (2005-2006). In Italia è diventato ricercatore presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università degli Studi di Padova, successivamente Astronomo Associato presso l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri . Dal 2008 è Dirigente di Ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Nel 2010 è stato nominato direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte , INAF-Napoli (2010-2017).
È autore di circa seicento articoli scientifici e si occupa di divulgazione scientifica con scritti apparsi sulle principali riviste di divulgazione scientifica, quotidiani nazionali[ 1] e qualche libro.[ 2] [ 3] È socio della Società Astronomica Italiana , dell'Unione Astronomica Internazionale e dell'Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia . Cavaliere della Repubblica nel 2013, nel 2018 è stato insignito dall'Università degli studi di Brescia del premio Brescia per la Ricerca Scientifica . L'Unione Astronomica Internazionale gli ha dedicato l'asteroide 325455 .
Nel 2022 è stato nominato socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei .
Principali ricerche
I suoi interessi scientifici sono rivolti allo studio osservativo dei fenomeni astrofisici di alta energia, come novae ,[ 4] [ 5] supernovae ,[ 6] [ 7] lampi gamma ,[ 8] [ 9] controparti elettromagnetiche di sorgenti di onde gravitazionali (kilonovae )[ 10] [ 11] [ 12] [ 13] e al loro uso come indicatori di distanza e misuratori di parametri cosmologici. Come membro del Supernova Cosmology Project è stato uno dei primi collaboratori di Saul Perlmutter , premio Nobel per la Fisica nel 2011, per la scoperta dell’espansione accelerata dell’Universo.[ 14] Nel 2020, in collaborazione con Fabrizio Tamburini e Bo Thidé, ha misurato lo spin del buco nero supermassiccio nel nucleo della galassia M87 .[ 15] [ 16] [ 17]
Note
^ Massimo Della Valle, Come in Star Trek Sull'astronave Terra siamo tutti capitani , su Corriere della Sera , 27 aprile 2020. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Massimo Della Valle; Mauro Gargano; Emilia Olostro-Cirella (a cura di), Che il diavolo benedica i Pulcinella! Cronache, non solo scientifiche, della Napoli post-Murattiana , Tullio Pironti Editore, 2015, ISBN 978-88-7937-702-7 .
^ Massimo Della Valle, Supernova , a cura di Piero Angela e Andrea Ferrara, collana Viaggio nell'Universo (Corriere della Sera) , RCS MediaGroup S.p.A., 2019, ISSN 1824569 27 (WC · ACNP ) .
^ (EN ) M. Della Valle, B. J. Jarvis e R. M. West, Evidence for a black hole in the X-ray nova Muscae 1991 , in Nature , vol. 353, n. 6339, 1991-09, pp. 50–52, DOI :10.1038/353050a0 . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Redazione Media Inaf, Risolto il mistero del Litio mancante , su MEDIA INAF , 30 giugno 2015. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Redazione Media Inaf, Ecografia di un getto “fast and furious” , su MEDIA INAF , 16 gennaio 2019. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Marco Galliani, Un buco nero in frenata accende la supernova , su MEDIA INAF , 10 novembre 2016. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) M. Della Valle, G. Chincarini e N. Panagia, An enigmatic long-lasting γ-ray burst not accompanied by a bright supernova , in Nature , vol. 444, n. 7122, 2006-12, pp. 1050–1052, DOI :10.1038/nature05374 . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) R. Salvaterra, M. Della Valle e S. Campana, GRB 090423 at a redshift of z ≈ 8.1 , in Nature , vol. 461, n. 7268, 2009-10, pp. 1258–1260, DOI :10.1038/nature08445 . URL consultato il 10 marzo 2021 .
^ (EN ) S. J. Smartt, T.-W. Chen e A. Jerkstrand, A kilonova as the electromagnetic counterpart to a gravitational-wave source , in Nature , vol. 551, n. 7678, 2 novembre 2017, pp. 75–79, DOI :10.1038/nature24303 . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) LIGO Scientific Collaboration, Virgo Collaboration e Fermi GBM, Multi-messenger Observations of a Binary Neutron Star Merger , in The Astrophysical Journal , vol. 848, n. 2, 16 ottobre 2017, pp. L12, DOI :10.3847/2041-8213/aa91c9 . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Ufficio stampa Inaf, Cosa è successo alla kilonova Gw170817? , su MEDIA INAF , 15 novembre 2018. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) Gravitational waves from a merged hyper-massive neutron star , su The Royal Astronomical Society . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) S. Perlmutter, G. Aldering e M. Della Valle, Discovery of a Supernova Explosion at Half the Age of the Universe and its Cosmological Implications , in Nature , vol. 391, n. 6662, 1º gennaio 1998, pp. 51–54, DOI :10.1038/34124 . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Michele Diodati, Buchi neri rotanti, i più potenti generatori di energia dell’Universo , su Medium , 3 gennaio 2020. URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ (EN ) Twisted radio beams in space reveal unique properties of black holes – IRF , su irf.se . URL consultato il 4 marzo 2021 .
^ Ufficio stampa Inaf, Fusilli di luce per misurare lo spin del buco nero , su MEDIA INAF , 23 dicembre 2019. URL consultato il 4 marzo 2021 .
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