Massimiliano VajroMassimiliano Vajro (spesso citato come Max Vajro; Napoli, 20 maggio 1930 – Napoli, 4 novembre 2003) è stato un giornalista e scrittore italiano. BiografiaMassimiliano Vajro nacque a Napoli nel 1930 e dopo la laurea in Lettere alla Federico II, a 25 anni fu già autore di una biografia di Arrigo Boito [1]. L'impegno nella musicologia lo portò ad una nuova pubblicazione nel 1962: Fascino delle canzoni napoletane[2]. Svolse intensa attività pubblicistica esordendo come critico nel quotidiano Il Mezzogiorno. Nel 1950 fu segretario del Comitato per le celebrazioni di Arrigo Boito (presieduto da Benedetto Croce); fu fondatore e direttore della rivista Il San Carlo, fu responsabile dell'ufficio stampa dell'Azienda di soggiorno e (dal 1967 al 1972) del Teatro San Carlo [3]. Divenne inviato speciale de Il Mattino dal 1968 al 1980[4] e direttore, per breve periodo, del quotidiano Napoli Notte[5]. Nel 1980 fu presidente della Società promotrice di belle arti[4]. Fu componente di numerosi comitati: per i 250 anni del San Carlo, per le celebrazioni a Torino dell'Unità d'Italia (1961), per il Giubileo in Campania (per conto della Regione, 1998-2000). La sua attività editoriale comprende in anni più recenti il volume ufficiale per il G7 a Napoli, grandi opere illustrate, come "La Reggia di Caserta", la ristampa integrale dei cinque volumi del "Voyage pittoresque" di Sant-Non, la "Dichiarazione dei disegni di Vanvitelli", ma anche l'ideazione dell'opera in tre volumi su "Napoli nel Novecento" a cura di Fulvio Tessitore, Alda Croce e Domenico Conte, con la collaborazione di 150 studiosi[6]. Alla fine degli anni '90 Massimiliano Vajro prese la guida della casa editrice Fausto Fiorentino Editore - ritrovo di intellettuali come Gino Doria, Roberto Pane e Fausto Nicolini - impegno che mantenne fino a poco prima della sua scomparsa. OnorificenzeRiconoscimentiRisale al 1965 il 'Premio Bodoni' ricevuto dalle mani di Giovanni Mardesteig a Parma. [4] Negli anni 2000 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce l'onorificenza di Cavaliere di gran croce[3]. Nel 2001 vince il premio narrativa "Graham Greene" Capri San Michele per il libro "Mia madre innamorata" [9]. In suo ricordo il Comune di Napoli ha intitolato una borsa di studio[3]. CuriositàMassimiliano Vajro ha anche recitato nel film Morte di un matematico napoletano[10] nella parte del rettore dell'università di Napoli. Nel 1970 alla cena conclusiva di un concorso gastronomico a Napoli propose al celebre gastronomo Luigi Carnacina una ricetta che il "Re della Cucina" accolse e inserì in un grande ricettario pubblicato a dispense con il nome di "Gnocchi alla Max"[11]. Opere
Note
Collegamenti esterni
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