Mario Terzaghi, nato a Firenze nel 1915, si trasferisce a Milano nel 1926 dove si laurea presso la facoltà di Architettura del Politecnico nel 1939. Suo compagno di studi è Augusto Magnaghi, non solo amico, ma anche socio nello studio che condivideranno fino alla prematura morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1963.[1][2]
La sua opera attraversa momenti significativi per la storia dell'architettura e del design italiano: dalla formazione in ambito razionalista - con apprendistato presso il famoso studio di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri - concretizzatasi nel 1939 nella Casa dei nidi a Fino Mornasco, alla partecipazione ai tardi fermenti futuristi, alla successiva e costante collaborazione con Augusto Magnaghi e, talvolta, con lo stesso Lingeri.[1][2]
A partire dagli anni cinquanta, Terzaghi e Magnaghi, lavorano per l'INA-Casa a Fagnano Olona, Gemonio, Orago, Magenta e Monza. In questi anni si dedicano anche ad allestimenti e mostre - il Padiglione dei Fiori alla X Triennale di Milano - e allo studio di oggetti di design, tra cui la maniglia Bica per la Ditta Olivari e diversi arredi per la FGB Italia; le cucine componibili per la Saffa vincono il Compasso d'Oro.[1][2]
Le scuole realizzate nel Quartiere Feltre e alla Bovisasca, i numerosi poliambulatori dell'INAM a Milano e in provincia – tra cui si distingue la struttura di piazzale Accursio (1957-1960) -, nonché l'edificio per la Bica-Montecatini in via San Giovanni sul Muro, sono tra i progetti più significativi dei due architetti negli anni successivi.[1][2]
Mario Terzaghi lega il suo nome anche alla realizzazione di importanti quartieri milanesi del dopoguerra - il QT8, il quartiere Feltre e la Bovisasca -, impegnandosi nello studio e sviluppo di temi dedicati all'edilizia popolare, scolastica, religiosa e sanitaria. Le scuole realizzate nel quartiere Feltre e alla Bovisasca, nonché l'edificio per la Bica-Montecatini in via San Giovanni sul Muro, sono segnalati nel Censimento di architetture a Milano e provincia 1945-2000 promosso dalla Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.[1] Si specializza successivamente nella costruzione di ospedali, come quello di Magenta (Pavia).[1][2]
Dopo la morte dell'amico e collega Magnaghi, Mario Terzaghi intraprende l'oneroso intervento di progettazione del CAMM, Consorzio autostazione merci Milano, che raggruppa numerose ditte di autotrasportatori con l'obiettivo di ottimizzarne i servizi, costruendo un unico punto di raccolta e smistamento. Negli ultimi anni fu affiancato nella sua attività da Rodolfo Vettorello (Castelbaldo, 1937), con cui, tra l'altro, realizzò edifici scolastici a Desio e Casalpusterlengo, i centri sportivi di Casalpusterlengo e di Lissone e ville per la committenza privata.[1][2] Muore a Milano nel 1998.[1][2]
Archivio
Dopo la scomparsa dell'architetto i progetti, conservati presso la residenza di campagna, sono stati donati dalla signora Rina Terzaghi in memoria del marito al CASVA (Centro di Alti Studi sulle Arti Visive) del Comune di Milano nel maggio del 2004.[3]
La documentazione conservata nel Fondo Mario Terzaghi permette di conoscere l'attività dell'architetto Terzaghi, sia sotto il profilo storico sia tecnico.[1]
1963-1964; 1968 Inam, sezione territoriale e poliambulatorio Milano-Ticinese, via Emilio Gola, Milano
1967-1970 Inam poliambulatorio, Cernusco sul Naviglio (MI)
Edifici per l'industria
[1959] Cartiera Vita Mayer, Cairate (VA)
1964-1971; 1981-1984 Camm Consorzio autostazione merci Milano, via Fantoli, via Monluè, Milano
Allestimenti e mostre
[1954] X Triennale di Milano, Padiglione del Fiore, Milano
[1956] Ice, Padiglione italiano presso la Fiera di Karachi (Pakistan)
Disegno industriale
[1955] Divano Bilux e poltrona, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[p. 1955] Divano letto, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[p.1955] Divano e poltrona con intelaiatura in metallo, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[c.1955] Letto con testiera imbottita, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[1955-1956] Poltrona Maxia, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[1955-1956] Poltrona girevole, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
[p. 1955] Salotto Talia, produzione Fgb (Gruppo industriale Busnelli spa)
Note
^abcdefghijTerzaghi Mario, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 6 marzo 2018.
^abcdefghiTerzaghi Mario, su SAN Portale degli archivi degli architetti. URL consultato il 6 marzo 2018.
^Fondo Terzaghi Mario, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 6 marzo 2018.
Bibliografia
Carlo Belloli, Mario Terzaghi, in Simultaneità, n° 1, 1997.
Giorgio Bracco, Sara Perego, Claudio Pistorio, Terzaghi architetto, tesi di laurea, relatore Attilio Marcolli, Facoltà di Architettura, Politecnico di Milano, a.a. 1995-96.
Ad Vocem, in Ezio Godoli (a cura di), Dizionario del futurismo, Vallecchi, Firenze, 2001, I, p. 675; II, p. 1165. DEAU, 1968, III, p. 464; VI, p. 185.