Margarita Mamun
Margarita Abdullaevna Mamun, coniugata Suchorukova, detta Rita (in russo Маргарита Абдуллаевна Мамун Сухоруковa?; Mosca, 1º novembre 1995), è un'ex ginnasta russa di origini bengalesi[1], vincitrice della medaglia d'oro nel concorso individuale di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. BiografiaMargarita Mamun è nata a Mosca da padre bengalese e madre russa. Il padre, Abdullah Al Mamun (che aveva acquisito nazionalità russa dopo essersi stabilito a Mosca per motivi di studio) era ingegnere navale; la madre, Anna, è un'ex ginnasta ritmica. Mamun ha iniziato a praticare la ginnastica ritmica all'età di 7 anni. Il suo debutto giovanile con la nazionale risale al 2005. Dopo avere rappresentato per un breve periodo il Bangladesh, in seguito Mamun ha definitivamente optato per la bandiera russa. Il suo primo importante successo è arrivato con la vittoria nei campionati russi del 2011, trionfando nelle clavette, nella palla e nel cerchio. Nel 2013 ha partecipato ai suoi primi campionati europei senior, disputati a Vienna, vincendo la medaglia d'oro nella gara a squadre e nel nastro, oltre a tre argenti vinti nel cerchio, nastro e clavette. Successivamente ha preso parte alle Universiadi di Kazan' 2013, vincendo in totale quattro ori (all-around, cerchio, clavette, nastro). Lo stesso anno ha anche disputato i suoi primi campionati mondiali a Kiev vincendo due ori nella palla e nelle clavette, in quest'ultimo caso a pari merito con la connazionale Jana Kudrjavceva, oltre a un bronzo nel cerchio. Successivamente Mamun si è confermata come la principale ginnasta in grado di competere ai livelli della connazionale Jana Kudrjavceva: ai mondiali di Smirne 2014 ha vinto tre ori (nella gara a squadre, nel nastro, e nella palla a pari merito con la Kudrjavceva) e tre medaglie d'argento dietro la connazionale russa. L'anno successivo si è laureata campionessa europea nel cerchio, oltre a vincere un altro oro nella gara a squadre e un argento nella palla. In seguito ha partecipato ai I Giochi europei di Baku 2015 conquistando l'oro nel cerchio e l'argento nel concorso individuale. Data inizialmente tra le partecipanti alle Universiadi di Gwangju 2015, poco prima dell'inizio della competizione è stata annunciata la sua assenza a causa di timori legati a un focolaio di sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus scoppiato in Corea del Sud.[2] Ai mondiali di Stoccarda 2015 Mamun ha vinto nel cerchio e si è piazzata al secondo posto nella palla e nel nastro insidiando la Kudrjavceva; al primo posto fino all'ultimo attrezzo nella gara all-around, un errore finale le è costato il titolo mondiale con la rimonta della Kudrjavceva. Nel 2016 ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro Mamun vince l'oro nel concorso generale individuale, superando la connazionale e campionessa del mondo in carica Kudrjavceva, che deve accontentarsi dell'argento, e l'ucraina Hanna Rizatdinova. Nella finale olimpica, Mamun è stata l'unica ginnasta ad aver raggiunto un punteggio superiore al 19 (su un totale di 20) in tutti e quattro gli attrezzi (cerchio: 19.050; palla: 19.150; clavette: 19.050; nastro: 19.233). Sfortunatamente, la vittoria viene presto guastata da un triste fattoː suo padre muore di tumore dello stomaco pochi giorni dopo la conquista.[3] In seguito, accetta la proposta di matrimonio del nuotatore russo Aleksandr Suchorukov, che sposa l'8 settembre 2017. Il 4 novembre 2017 la sua allenatrice Irina Viner-Usmanova ha annunciato il ritiro della ginnasta dall'attività agonistica.[4] Il 17 luglio 2019, Mamun announcia la propria gravidanza attraverso Instagram. Il 3 ottobre 2019, dà alla luce il figlio Lev Alexandrovich Sukhorukov. DocumentarioIl film documentario "Over the Limit", della regista Marta Prus, racconta la vita e la preparazione di Mamun poco prima della conquista dell’oro olimpico.[5] Palmarès
Onorificenze«Per alti meriti sportivi ai Giochi della XXXI Olimpiade nell'anno 2016 a Rio de Janeiro (Brasile), dimostrando volontà di vincere, perseveranza e dedizione, dando un grande contributo allo sviluppo dello sport russo»
— 25 agosto 2016[6] Informazioni sulle musiche utilizzate nelle routine
Risultati olimpici dettagliati
Note
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