Debutta in teatro, come aiuto-regista di Maurizio Scaparro, nel 1973.[1] Di Scaparro, all'epoca direttore del Teatro Stabile di Bolzano, rimane collaboratore fino al 1980, prima come aiuto-regista, poi come assistente alla direzione.[1] Nel 1975 è co-fondatore, insieme al Scaparro e Pino Micol, del Teatro Popolare di Roma, dove nel 1976 Murales, con il quartetto di Giorgio Gaslini, è la sua prima regia.[1]
Nel 1978-1979 è assistente alla direzione del settore Teatro della Biennale di Venezia per la rinascita del "Carnevale del Teatro".[1]
Nello stesso periodo, per il biennio 1977-1978, è titolare della pagina di critica teatrale del quotidiano l'Adige di Trento.
Nel 1979, nell'ambito del Festival degli Spettacoli Classici del Teatro Olimpico di Vicenza, cura la regia dell'Andria di Machiavelli,[1] che ha un notevole successo di critica e di pubblico: le repliche proseguono per dieci anni in Italia e all'estero, e dello spettacolo viene realizzata una registrazione trasmessa da RAI 3. Secondo il Dizionario dello spettacolo del '900, nella messa in scena dell'Andria (così come in altre regie successive, per esempio La cortigiana di Pietro Aretino), si riscontra una delle cifre del lavoro di Bernardi, ossia la «grande fedeltà al teatro di parola».[2] A questo Ugo Ronfani, nella sua introduzione a Teatro stabile di Bolzano 1950-2000. Cinquant'anni di cultura e di spettacoli, aggiunge che lo studio e la messa in scena di testi classici avevano messo in grado Bernardi, ancora molto giovane, di «essere moderno e attuale senza inutili trasgressioni o vacue inadempienze».[3]
Nel 1980 Bernardi succede ad Alessandro Fersen alla direzione del Teatro Stabile di Bolzano. Sebbene la sua nomina sembri, inizialmente, dover essere provvisoria,[3] egli rimane in carica fino al 2015, garantendo al Teatro un felice periodo di continuità.[4] La sua lunga gestione coniuga efficacemente un lavoro ben centrato sul territorio, una valida visione artistica e una rigorosa gestione amministrativa.[4] Nel giro di una decina d'anni, il Teatro Stabile di Bolzano vede la propria situazione finanziaria stabilizzarsi e il numero dei suoi abbonati e spettatori occasionali aumentare significativamente; mentre la stabilità della direzione permette di sviluppare un progetto coerente dal punto di vista artistico e di creare un gruppo di attori di qualità professionale la cui crescita va di pari passo con quella del teatro.[4]
Con la sua direzione il Teatro Stabile di Bolzano è stato riconosciuto dal Ministero per i beni e le attività culturali come uno dei più qualificati Teatri di Rilevante Interesse Culturale[5], in quanto teatro pubblico distintosi per l'accurata rilettura dei classici, per la funzione di ponte tra le culture teatrali italiana e tedesca, per la promozione della drammaturgia contemporanea[6] e di una “drammaturgia del territorio” dedicata alla comunità italiana dell'Alto Adige.
Un'altra caratteristica del teatro di Bernardi è l'interesse per i «rapporti drammaturgici tra il linguaggio teatrale e quello cinematografico»,[2] che si esprime sia nell'adozione di particolari soluzioni sceniche e di montaggi rapidi e dinamici, sia nella messa in scena di spettacoli tratti da pellicole, come Coltelli da John Cassavetes, Qualcuno volò sul nido del cuculo da Miloš Forman e Anni di piombo da Margarethe von Trotta.[2][7]
«Operando in un territorio di confine, caratterizzato da tensioni culturali e linguistiche, il Teatro Stabile di Bolzano assolve da molto tempo con ammirevole determinazione e alto livello artistico e politico alla sua principale funzione di realtà teatrale di frontiera. […] L'attività dello Stabile si segnala – grazie alla sensibile direzione di Marco Bernardi – per la promozione del teatro d'oggi con una particolare e decisa attenzione e apertura verso autori e registi impegnati sulla scena contemporanea; produce e ospita testi inediti, attraverso confronti e scambi linguistici così da favorire un'integrazione fra vari teatri, poetiche e metodologie di lavoro, oltre ad assicurare un insolito e inedito aggiornamento del repertorio, non solo nazionale. È questo un impegno che, negli ultimi anni, ha trovato uno dei suoi punti di forza nella stagione "Altri percorsi", dedicata alle nuove tendenze del teatro italiano e all'esplorazione del territorio della ricerca più avanzata e del teatro civile.»
Bernardi è dal 1980 al 1993 direttore artistico del Festival “Pergine Spettacolo Aperto” di Pergine Valsugana, che grazie al suo contributo vede il teatro assumere un ruolo importante nella programmazione e quindi realizza pure produzioni sue proprie.[10] Negli anni ottanta è regista stabile allo Schauspiel Frankfurt (Teatro Stabile di Francoforte, Germania) e a Bühnen Graz (Teatro Stabile di Graz, Austria). Nel 1993, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario goldoniano, dirige per il Teatro nazionale di Corea (Seul, Corea del Sud) la prima messa in scena in coreano di un testo di Goldoni.
Dal 2008 al 2013 è vicepresidente della Fondazione Platea (organismo di rappresentanza dei Teatri Stabili, dei Teatri Nazionali e dei Teatri di Rilevante Interesse Culturale) di cui è stato tra i fondatori; dal 2013 al 2015 ne è presidente.[11]
Dal 2015 al 2019 è consulente artistico per il settore teatro del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, firmando le stagioni teatrali “Grande Prosa” e “Altre Tendenze” di Trento e Rovereto.
Nel triennio 2018-2020 fa parte della Commissione Teatro del Ministero per i beni e le attività culturali.[12]
Regie
Marco Bernardi ha diretto 63 spettacoli di prosa e di teatro musicale in Italia e all'estero, di cui segue l'elenco completo.
^ab Ugo Ronfani, Il Teatro Stabile di Bolzano nel contesto della scena italiana, in Marco Bernardi e Massimo Bertoldi (a cura di), Teatro stabile di Bolzano 1950-2000. Cinquant'anni di cultura e di spettacoli, Milano, Silvana Editoriale, 2000, p. 11.
AA.VV., Teatro stabile di Bolzano 1950-2000. Cinquant'anni di cultura e di spettacoli, a cura di Marco Bernardi e Massimo Bertoldi, Milano, Silvana Editoriale, 2000.
AA.VV., Teatro stabile di Bolzano 2000-2015, Bolzano, Edizioni del Teatro Stabile di Bolzano, 2015.
Felice Cappa e Piero Gelli (a cura di), Marco Bernardi, in Dizionario dello spettacolo del '900, Milano, Baldini&Castoldi, 1998.