Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Malattia da accumulo lisosomiale
Immagine istologica in un caso di malattia da accumulo lisosomiale
Le malattie da accumulo lisosomiale o LSD (acronimo dall'inglese Lysosomal Storage Disease) sono un'eterogenea famiglia di patologie, circa 50, dovute a diversi tipi di difetti genetici, accomunate dalla caratteristica di determinare un accumulo di metaboliti o sostanze nei lisosomi con conseguente perdita di funzionalità cellulare.
Le cause di queste patologie sono sempre da ricondurre ad un'anomalia genetica, trasmessa con modalità autosomica recessiva oppure di tipo X-linked recessivo, come la malattia di Fabry e la sindrome di Hunter (MPS II).
Storia
Una delle prime individuate è stata la malattia di Tay-Sachs nel 1881, nel 1882 seguita dalla malattia di Gaucher. Solo verso la fine degli anni sessanta de Duve e coll., utilizzando tecniche di frazionamento cellulare, studi citologici e analisi biochimiche, identificarono e caratterizzano il lisosoma, riconoscendone la funzione di organello cellulare responsabile della digestione intracellulare e del riciclaggio delle macromolecole. Ciò ha permesso la comprensione delle basi fisiologiche delle malattie da accumulo lisosomiale.
La malattia di Pompe è stata la prima ad essere riconosciuta come una LSD nel 1963 in seguito agli studi di L. Hers, il quale scoprì che essa è dovuta ad un deficit di α-glucosidasi. Lo stesso ricercatore intuì che anche le MPS mucopolisaccaridosi potevano essere dovute a carenze enzimatiche.
Prevenzione
Questa sezione sull'argomento medicina è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Eziologia ed epidemiologia
Di solito queste patologie sono dovute a disfunzioni lisosomiali da carenza di un singolo enzima necessario per il metabolismo di lipidi, glicoproteine (proteine contenenti zucchero) o dei mucopolisaccaridi. L'incidenza di ciascuna patologia, presa singolarmente, è inferiore a 1:100.000; complessivamente, però, questo gruppo di malattie ha un'incidenza di 1:5000 - 1:10.000.
Patogenesi
Il lisosoma ha un ruolo chiave nel metabolismo delle sostanze endogene, che se accumulate all'interno della cellula sono tossiche. Quando gli enzimi in esso contenuti e confinati sono carenti o assenti, il metabolismo dei prodotti di rifiuto del metabolismo cellulare non avviene con efficienza, e le sostanze, accumulandosi all'interno della cellula, determinano tossicità fino alla morte cellulare. In altri termini, quando i lisosomi non funzionano normalmente, i prodotti in eccesso destinati alla demolizione enzimatica da parte degli enzimi contenuti nei lisosomi si accumulano nella cellula.
Tutte le malattie lisosomiali hanno origine da un accumulo anomalo di sostanze all'interno dei lisosomi. Esse sono dovute a deficit genetici ereditati dai genitori, deficit che determinano una carenza/assenza enzimatica specifica per ogni singola patologia. Queste patologie hanno un esordio infantile che va da pochi mesi a pochi anni dalla nascita. Molti bambini affetti muoiono dopo pochi anni dalla presentazione della sintomatologia, con sintomi ingravescenti e spesso devastanti. I sintomi delle varie patologie variano tra loro a seconda dello specifico disturbo, e di variabili come l'età di insorgenza; la gravità delle manifestazioni è variabile.
Profilo clinico
Fra i segni clinici più comuni in questo gruppo di patologie vi sono ritardo dello sviluppo, disturbi del movimento, convulsioni, demenza, sordità e/o cecità. In alcune persone affette si riscontrano inoltre un aumento delle dimensioni del fegato (epatomegalia) e della milza (splenomegalia), problemi polmonari e cardiaci e un anomalo sviluppo delle ossa.
Diagnosi
La maggior parte dei pazienti sono inizialmente riconosciuti mediante i test enzimatici, che sono il metodo più efficace per arrivare ad una diagnosi definitiva. In alcune famiglie, dove è nota una mutazione causa di malattia, o aree di popolazione isolate può essere eseguita un'analisi della mutazione come screening. Inoltre, dopo la diagnosi si effettuano test biochimici, l'analisi della mutazione di solito si effettua per alcune patologie specifiche.
Classificazione
La classificazione delle malattie genetiche in generale e delle malattie da accumulo lisosomiale in particolare, sono molto complesse e diversificate a seconda degli approcci descrittivi usati.
Classificazione standard (ICD-10)
Le malattie da accumulo lisosomiale sono classificate generalmente in base alla natura del materiare patologico accumulato, e possono essere sostanzialmente suddivise così (Sec. ICD-10);
In alternativa è possibile fare una classificazione in base al deficit proteico specifico, usando la proteina target della malattia lisosomiale che causa accumulo.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Lo stato dell'arte per il trattamento di queste patologie; prevede oggi alcune opzioni terapeutiche sperimentali, che sono:[68][69][70][71][72][73][74]
Anche se l'efficacia clinica non è stata ancora pienamente dimostrata, per nessuna di queste terapie, è probabile che sviluppi futuri porteranno a un trattamento in grado di modificare l'evoluzione di queste malattie.[68]
^ab de Ruijter J, Valstar MJ, Wijburg FA, Mucopolysaccharidosis Type III (Sanfilippo Syndrome): Emerging Treatment Strategies, in Curr Pharm Biotechnol, gennaio 2011, PMID21235449.
^(ES) Gutiérrez-Solana LG, [Advances in the treatment of lysosomal diseases in infancy], in Rev Neurol, 43 Suppl 1, ottobre 2006, pp. S137–44, PMID17061181.
^ Bruni S, Loschi L, Incerti C, Gabrielli O, Coppa GV, Update on treatment of lysosomal storage diseases, in Acta Myol, vol. 26, n. 1, 2007, pp. 87–92, PMID17915580.
^ Mehta A, Beck M, Sunder-Plassmann G, et al., PMID21290708. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
(EN) www.mpssociety.co.uk, su mpssociety.co.uk. URL consultato il 30 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2013).
(EN) www.sanfilippo-foundation.org, su sanfilippo-foundation.org. URL consultato il 16 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2018).